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giovedì 28 gennaio 2016

ALFANO SALVA FERIOLI, MA LA RESPONSABILITÁ POLITICA RESTA IN CAPO AL SINDACO E AL PD



Comunicato stampa sulla scelta del Ministro degli Interni Alfano di non procedere allo scioglimento del Comune di Finale Emilia


FINALE EMILIA: IL MINISTRO ALFANO HA DETTO NO AL COMMISSARIAMENTO DEL COMUNE. MA LA RESPONSABILITÁ POLITICA RESTA IN CAPO AL SINDACO E AL PD
Nonostante i "consigli di scioglimento", il "diffuso cattivo funzionamento di alcuni settori dell'amministrazione", la "necessità di evitare che l'Amministrazione rimanga permeabile all'influenza della criminalità organizzata", tutte frasi contenute nella relazione inviata al Prefetto da parte dei tre commissari che per mesi hanno analizzato le carte del Comune, il Ministro dell'Interno Alfano ha deciso che il Comune di Finale Emilia non sarà commissariato. Si terranno quindi regolari elezioni il 12 giugno prossimo.

Finale Emilia non subisce l'onta del commissariamento, e questa è una buona notizia. Ma il quadro che ne esce è quello di un indecoroso scaricabarile in cui la politica si autoassolve. L’unico responsabile di una situazione di accertato malfunzionamento della macchina comunale appare il tecnico Gerrini, che pagherà per tutti, politici compresi. Come se la pratica amministrativa di un Comune fosse cosa che ricade unicamente sulle spalle di un funzionario. Come se chi firma gli atti lo facesse senza alcuna assunzione di responsabilità da parte dei politici di riferimento.

Aver evitato il commissariamento non cancella quindi le responsabilità politiche di una giunta e di una maggioranza che hanno trascinato Finale Emilia sull’orlo dello scioglimento, paralizzando il Comune e bloccando la ricostruzione pubblica per oltre un anno, con gli effetti visibili sotto gli occhi di tutti. Le dimissioni erano un atto di responsabilità nei confronti dei cittadini e dei dipendenti.

La responsabilità: quella cosa che ci spinge a rispondere di noi, di ciò che facciamo, del nostro comportamento, del nostro lavoro, agli altri e alla nostra coscienza. Ognuno deve rispondere di sè come persona, deve rispondere del suo ruolo e ne deve rispondere ai capi, ai collaboratori, ai cittadini, nel caso di un Sindaco e di una giunta. E deve rispondere anche degli errori suoi e dei suoi collaboratori, qualora rivesta posizioni organizzative e di comando.

Non abbiamo mai avuto dubbi sulla onestà degli amministratori di Finale Emilia, ma se la politica non è capace di individuare strumenti che prevengano e ostacolino le infiltrazioni della criminalità organizzata nella macchina amministrativa, per quanto ci riguarda ha fallito, ha disatteso alla più importante di tutte le promesse: il rispetto della comunità finalese, del suo buon nome, del bene comune finalese.

E le macchie di questa amministrazione vanno anche oltre l’onta dell’inchiesta Aemilia: riguardano l’assenza di una strategia per portare Finale Emilia fuori dalla crisi economica e sociale, lo sfruttamento del territorio, bene di tutti, per appianare i debiti, e il mancato rispetto degli impegni elettorali assunti. L’imminente avvio dell’inceneritore all’ex zuccherificio e l’ennesimo progetto di maxi ampliamento della discarica sono solo gli ultimi atti che questa giunta ha compiuto in spregio al territorio finalese e al benessere dei suoi cittadini.

Siamo certi che i finalesi avranno buona memoria e ricorderanno, al momento opportuno, quanto promesso, quanto realizzato e cosa rimane a Finale Emilia delle scelte di questa giunta.

Stefano Lugli 
Segretario regionale Rifondazione Comunista Emilia Romagna

Rassegna stampa
Il Comune di Finale Emilia non sarà sciolto - 28 gennaio 2016

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