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venerdì 21 maggio 2010

21. PER FINALE EMILIA CITTÁ ANTIFASCISTA

Alcuni Comuni stanno modificando i regolamenti comunali per chiedere, a chi si interfaccia con l’amministrazione comunale per l’organizzazione di manifestazioni pubbliche, la piena adesione ai principi della Costituzione. Intendiamo seguire questa strada, e modificheremo il regolamento comunale per la concessione del suolo pubblico affinché le richieste di occupazione temporanea da parte di partiti politici, onlus e associazioni siano concesse solo previa sottoscrizione di una dichiarazione di adesione ai principi della Costituzione, con particolare riferimento alla XII° disposizione transitoria e finale. Cioè quella in cui si afferma che “è vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”.

giovedì 20 maggio 2010

20. PER FINALE EMILIA CITTÁ AMICA DEGLI ANIMALI

La compagnia di un animale rende la vita migliore e contribuisce ad aumentare il benessere psico‐fisico delle persone. La tutela degli animali è dunque importante, e in questo ambito proponiamo:
• Sosterremo l’associazione di volontari che da oltre 25 anni si occupa del canile-gattile di Finale Emilia con la stipula di un’apposita convenzione che garantisca certezze e prospettive ai gestori della struttura.
• Individueremo un’area e la renderemo attrezzata per lo sgambamento dei cani.
• Promuoveremo interventi nelle scuole al fine di favorire la diffusione di una corretta cultura sugli animali da affezione e da reddito, al fine di responsabilizzare coloro che decidono di prendere un animale e prevenire il fenomeno dell’abbandono e il maltrattamento, che ora è finalmente punibile per legge.
• Promuoveremo nelle scuole interventi di educazione ambientale e animalista per formare le nuove generazioni al rispetto dei diritti di tutti gli esseri viventi.
• Promuoveremo nella mensa scolastica, in collaborazione con il Dipartimento di Sanità Pubblica, un’adeguata informazione alimentare perché cresca la consapevolezza dell’importanza di una dieta sana ed equilibrata per creare buoni stili di vita e perché le famiglie abbiano l’opportunità di scegliere il consumo di alimenti vegetali in alternativa a quello degli alimenti di origine animale.
• Verificheremo la fattibilità di promuovere progetti pet-therapy - che ora è riconosciuta anche dalla legge come metodo di "co-terapia" - nei servizi educativi e nelle strutture per anziani.
• Realizzeremo un cimitero per gli animali d'affezione, nello spazio retrostante il Camposanto del capoluogo

mercoledì 19 maggio 2010

19. PER PROMUOVERE LO SPORT

Investiremo nello sport perché favorisce l’integrazione e la crescita dei ragazzi: in una parola lo sport è sociale e cultura della vita
Praticare sport a Finale Emilia è diventato, negli ultimi anni, molto difficile. Non solo per l’inagibilità delle strutture sportive in seguito al sisma, ma per la completa assenza di una politica per lo sport. Individuiamo la responsabilità di questa situazione nel fatto che la promozione dello sport è stata affidata completamente agli enti gestori, spogliando l’amministrazione del ruolo di indirizzo politico che le compete.
Interverremo per ricostruire il centro sportivo di Finale Emilia con un progetto di riqualificazione elaborato sulla base di un percorso partecipativo che coinvolga tutti i soggetti interessati (società sportive, associazioni di volontariato, scuole, gruppi musicali, ecc…) in modo da realizzare spazi che consentano la massima condivisione possibile. Senza dimenticare che abbiamo anche individuato nel centro sportivo il luogo in cui creare uno spazio pubblico in cui sviluppare le politiche giovanili. (vedi il punto 12)
Redigeremo un regolamento per l'utilizzo delle strutture sportive al fine di garantire a tutte le società sportive la massima fruizione.
Sosterremo lo sport tra i giovani e promuovere la pratica sportiva nelle scuole è il nostro obiettivo, senza spendere denaro in competizioni sportive di alto livello che, dopo la giornata di notorietà, non lasciano nulla sul territorio.
Istituiremo l’ufficio sport con il compito di attuare gli indirizzi politici dell’Amministrazione comunale e vogliamo promuovere la nascita di una consulta comunale dello sport quale luogo di programmazione condivisa delle attività sportive.

martedì 18 maggio 2010

18. PER SOSTENERE IL VOLONTARIATO

Vogliamo rivedere i rapporti tra l’Amministrazione e l’associazionismo ricercando collaborazioni basate su obiettivi e su una programmazione di lungo periodo imperniata sui principi di trasparenza, imparzialità e pari trattamento. Il volontariato è sempre stato un vanto per il Comune di Finale Emilia e un formidabile strumento di coesione sociale. Per rafforzare la rete dell’associazionismo finalese intendiamo promuovere la realizzazione di una consulta del volontariato quale organo permanente di confronto con l’Amministrazione comunale e di programmazione delle attività al fine di valorizzare al meglio le iniziative di tutte le associazioni.

lunedì 17 maggio 2010

17. PER UNA NUOVA STAGIONE CULTURALE

La cultura è un aspetto fondamentale della vita di tutti. La dimensione culturale è presente in tutte le nostre attività, ogni giorno, e deve essere al centro delle politiche di un Comune in tutte le sue declinazioni. Troppo spesso la cultura è vista come una ciliegina sulla torta, pochi spiccioli all’interno di bilanci sempre più magri per offrire arte e spettacolo a spot. Crediamo a una dimensione diversa della cultura, come elemento fondante e trasversale della società, fonte di benessere e coesione.
Tutte le politiche e le attività hanno una componente culturale che può fare la differenza nel progettare gli spazi pubblici, caratterizzare gli eventi, promuovere lo sviluppo locale e la cura del territorio, migliorare gli stili di vita e il welfare. Per questo motivo la cultura, come la sostenibilità ambientale e sociale, sarà il filo rosso in tutte le attività dell’Ente, e i servizi culturali avranno un ruolo fondamentale nella costruzione di relazioni e della crescita sociale e culturale della comunità.
Il nostro è un territorio fortunato, dove risiedono molti professionisti dell’arte, della musica, dello spettacolo, della fotografia e della creatività: mappare queste presenze per coinvolgerle, da cittadini e da professionisti, sulle progettualità future è fondamentale. Perché, pur nella carenza di fondi, il Comune può comunque offrire molto per facilitare il compito di questi protagonisti della cultura: comunicare, promuovere, creare opportunità, ospitare, concedere spazi e servizi.

Ribadiamo l’importanza di eventi come Finalestense, la Giornata della Cultura Ebraica, la Festa della Sfogliata e il Festival Noir: questi eventi devono essere disposti sul calendario e pianificati, in modo da potenziarne la riuscita.

domenica 16 maggio 2010

16. PER UN COMUNE LAICO

Difendiamo il principio della laicità delle istituzioni e istituiremo i registri comunali per le unioni civili e il testamento biologico.
UNIONI CIVILI
La legislazione nazionale è in grave ritardo rispetto all’evoluzione della società e alle leggi degli altri paesi europei poiché non riconosce alcun diritto alle famiglie che non sono fondate sul matrimonio. Per colmare tale vuoto doteremo il Comune di Finale Emilia del registro comunale per le unioni civili che, almeno a livello comunale e fino a quando la legge in discussione alla Camera non sarà definitivamente approvata e resa esigibile, garantirà diritti e dignità alle unioni di fatto, eterosessuali ed omosessuali. Inoltre, avvalendoci della collaborazione di Arcigay e Arci lesbica e di UDI, assicureremo che nella biblioteca comunale e nelle biblioteche scolastiche siano presenti libri per bambini ed insegnanti attenti all'inclusività e privi di stereotipi sessisti.
TESTAMENTO BIOLOGICO
Il tema della dichiarazione anticipata del trattamento terapeutico di “fine vita” non è più rimandabile e gli Enti locali non possono sottrarsi dallo svolgere un prezioso ruolo nella battaglia per legittimare il testamento biologico, vista la sudditanza del Legislatore alle ingerenze vaticane su questa, come in altre materie attinenti la vita privata delle persone. Per colmare tale vuoto doteremo il Comune di Finale Emilia del registro comunale dei testamenti biologici.
I cittadini che redigeranno il proprio testamento biologico potranno recarsi presso gli uffici comunali per dichiarare l’esistenza di tale testamento e consegnarne copia. Ciò consentirà di attuare, almeno nel nostro comune, un utile sistema di registrazione pubblica in modo che non vi siano dubbi sulle reali volontà di ciascuno, in merito ai trattamenti sanitari a cui la persona chiede di essere sottoposta in caso di futura incapacità ad esprimersi al riguardo.

sabato 15 maggio 2010

15. PER LA SALUTE DEI FINALESI

Finale Emilia è il Comune della Provincia di Modena più lontano dal Policlinico (distante 55 minuti) e da Baggiovara (distante 65 minuti), e questa condizione logistica fa sì che Finale Emilia sia il Comune della Provincia che più di tutti subisce i tagli del Governo alla sanità: subisce la riduzione dei finanziamenti statali alla Regione, che si ripercuotono sulla rete sanitaria provinciale, e subisce la concentrazione della rete sanitaria sui poli ospedalieri del Policlinico e di Baggiovara.
Questa condizione di “povertà sanitaria” non è più tollerabile, e intendiamo da subito sollecitare un incontro con la Direzione Generale dell'Azienda USL di Modena perché non intendiamo rinunciare a nulla di quanto previsto e sottoscritto nel Piano Attuativo Locale, che già rappresentava un impoverimento rispetto all’offerta sanitaria ante 2011.
Nel rapporto con l’Azienda USL, la conferenza socio-sanitaria provinciale e la Regione Emilia Romagna intendiamo attivarci per:
• l’immediata ripresa dei lavori di ristrutturazione dell'ex ospedale e che finalmente sia realizzata la CASA DELLA SALUTE il cui primo stralcio è stato inaugurato il 18 Maggio 2013. Con tutti i servizi che erano stati previsti: non uno di meno! Compresi i posti letto per facilitare le dimissioni protette
• potenziare il PUNTO DI PRIMO INTERVENTO con la completa copertura dell’emergenza con il relativo personale qualificato e l’ottenimento dell’automedicalizzta promessa ma mai assegnata;
• trasferire i MEDICI DI BASE nello spazio accessibile e confortevole di “Villa Finetti”, che deve essere al più presto ristrutturata con le risorse per la ricostruzione già stanziate dalla Regione
• ripristinare il PUNTO DI PRELIEVO A MASSA FINALESE, perché gli utenti non debbano fare chilometri per una semplice analisi.
• Ripristinare il CONSULTORIO A MASSA FINALESE perché la salute sia garantita a tutte le donne.

Vogliamo sapere il perché dei picchi di malattie tumorali nell’Area Nord
Il Sindaco è il primo responsabile della salute dei propri cittadini, e un tema che vogliamo affrontare con urgenza è il triste primato dell’Area Nord in provincia per malattie tumorali e di quelle legate al sistema cardiocircolatorio. Occorre al più presto indagare questo fenomeno e individuare responsabilità e soluzioni. Per questo il Comune di Finale Emilia si farà promotore presso l’Unione dei Comuni e l’AUSL della realizzazione di una specifica commissione medica che esamini questo fenomeno.

Vogliamo una centralina fissa che rilevi la qualità dell’aria a Finale Emilia

Il sistema di rilevazione della qualità dell'aria in Emilia Romagna si basa attualmente su una modellistica di report sui dati raccolti dalle stazioni di monitoraggio, che consente di ottenere una stima dei valori dei principali inquinanti presenti, anche in Comuni dove non sia stata collocata la stazione di rilevamento.
Quindi la situazione dell'aria a Finale Emilia viene calcolata in modo statistico, partendo dai dati raccolti dalla centralina più vicina, posizionata nelle campagne di Gavello.
Riteniamo che questo metodo non sia accettabile, data la elevata concentrazione di attività inquinanti presenti sul territorio del Comune di Finale Emilia.
Per questo chiederemo ad Arpae Emilia Romagna e  Provincia di Modena di installare, nel  più breve tempo possibile, una stazione di rilevamento nel nostro territorio, in posizione strategica rispetto ai punti di emissione e alla direzione prevalente dei venti.
In questo modo avremo dati maggiormente rappresentativi della qualità dell'aria a Finale Emilia, una maggiore consapevolezza della popolazione esposta e, di conseguenza, maggiori strumenti per decisioni rapide ed efficaci in tema di protezione dagli agenti inquinanti.

Vogliamo il benessere dei giovani
In relazione al tema della prevenzione sull’uso ed abuso di sostanze psicoattive verranno realizzate diverse azioni in collaborazione con il Servizio Dipendenze Patologiche, di informazione e sensibilizzazione, rivolte alla popolazione giovanile, nei luoghi del divertimento e del consumo, sul tema dell’uso ed abuso di sostanze. Inoltre, la nostra azione sarà orientata a favorire percorsi di avviamento e integrazione lavorativa dei soggetti dipendenti/multiproblematici in trattamento e/o in remissione, con l’attivazione di percorsi di reinserimento sociale e di contrasto all’esclusione.
In relazione al tema dell’educazione sessuale verranno realizzate, in collaborazione il Consultorio familiare AUSL di Finale Emilia, il centro per le famiglie dell’UCMAN e gli Istituti scolastici superiori, diverse azioni di formazione/informazione rivolte, in particolare, alle giovani generazioni. L’obiettivo è favorire nei confronti della popolazione giovanile, una corretta educazione sessuale e la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili.

venerdì 14 maggio 2010

14. PER FINALE EMILIA A MISURA DI DONNE E UOMINI

Il Sindaco e la maggioranza uscente si sono completamente disinteressati delle pari opportunità e non hanno rivolto alcuna attenzione alle politiche di genere, al punto che la stessa giunta non rispettava il principio della parità tra uomo e donna nella sua composizione.
La nostra Giunta sarà equamente divisa fra uomini e donne, e lavorerà per rimuovere gli ostacoli che di fatto costituiscono discriminazione diretta o indiretta nei confronti delle donne.
In materia di pari opportunità:
- Provvederemo alla rielezione della Commissione comunale Pari Opportunità al fine di dotare l’Amministrazione di un organo consultivo in materia di politiche di genere. Sarà compito della Commissione promuovere studi, ricerche, convegni, eventi culturali e ogni altra iniziativa che ritiene opportuna sulla condizione femminile, con particolare attenzione a quelle volte a prevenire il fenomeno della violenza maschile sulle donne;
- Rinnoveremo la collaborazione con il Centro Documentazione Donna di Modena quale punto di riferimento sulle tematiche di attualità sociale al fine di valorizzare la differenza di genere in ogni ambito della vita sociale, politica e culturale; attiveremo la collaborazione con Arcigay e Arcilesbica per definire azioni e iniziative contro l'omofobia e, in particolare, contro il bullismo omofobico nelle scuole;
- Apriremo uno sportello InformaDonna in collaborazione con il Centro Documentazione Donna, dotato anche di un servizio di consulenza legale per le donne vittime di abusi o discriminazioni. Ciò comporterà una maggior sinergia con l’Unione dei Comuni, che ha sta già erogando servizi analoghi a Medolla e Mirandola.

giovedì 13 maggio 2010

13. PER LA SCUOLA PUBBLICA

Abbiamo un’idea di scuola pubblica come patrimonio della collettività, che favorisce l’integrazione fra i cittadini e la coesione sociale. La scuola dell’infanzia è un elemento fondamentale nel percorso educativo dei bambini e un sostegno indispensabile per le famiglie ed è dovere di un Ente Locale offrire a tutti i suoi piccoli cittadini l’opportunità di accedere alla scuola pubblica.
È quindi sbagliata la scelta dell’Amministrazione di mantenere fino ad oggi la convenzione che elargisce ogni anno soldi pubblici, quindi di tutti i cittadini, alle scuole paritarie di Finale Emilia e Massa Finalese. Questa scelta è contraria al dettato costituzionale; alimenta un modello di scuola classista e chiuso al confronto; porta al progressivo impoverimento della scuola pubblica.
Terminata la convenzione con le scuole paritarie le risorse ad essa destinate saranno riversate a beneficio della collettività, e quindi utilizzate per sostenere l’accesso alla scuola dell’infanzia delle fasce deboli con contributi erogati direttamente al cittadino, indipendentemente dalla scuola frequentata.
Inoltre, garantiremo elevati standard qualitativi nell’assistenza all’handicap e interverremo per la prevenzione del disagio scolastico.

mercoledì 12 maggio 2010

12. PER UN COMUNE SOLIDALE

POLITICHE SOCIALI
Riteniamo che la coesione sociale sia un valore e la capacità di una comunità di essere solidale sia una risorsa per affrontare una situazione difficile come l’attuale caratterizzata da una profonda crisi economica. I servizi sociali devono quindi calarsi in questa realtà e promuovere la creazione di reti solidali e di aiuto. Le nostre politiche sociali sono orientate su tre principi guida:
- Implementazione delle risorse economiche da investire nel settore del welfare, sia per l’espansione qualitativa e quantitativa dei servizi alla persona, sia per il contenimento del costo a carico degli utenti.
- La redistribuzione del reddito e delle ricchezze dall’alto verso il basso attraverso la produzione di servizi sociali di qualità ed una rigorosa politica del controllo delle tariffe. Il principio ispiratore di questa politica espansiva dei servizi sociali e scolastici è l’interesse collettivo che essi rivestono, non solo nel proteggere le fasce deboli, ma soprattutto nell’alimentare e favorire il benessere sociale e la solidarietà tra i cittadini e tra le generazioni. Per noi, il “bisogno” del cittadino non è solo un problema individuale ma deve interessare la società tutta al fine di costruire una città più solidale. In un contesto di crisi economica come l’attuale, che colpisce soprattutto le fasce deboli, perseguiremo una politica tariffaria finalizzata a salvaguardare il potere d’acquisto delle famiglie.
- La non esternalizzazione (affidamento in appalto) dei servizi sociali. Riteniamo che nei servizi fondamentali per la sicurezza, l’istruzione, la salute, l’assistenza dei cittadini, il Comune debba mantenere a sé le funzioni di indirizzo politico, gestione e controllo. Solo attraverso una gestione diretta dei servizi è infatti possibile verificare le reali esigenze dei cittadini, monitorare la qualità dei servizi erogati e calmierarne il costo.
A questo riguardo vogliamo che il Comune di Finale Emilia svolga a pieno il proprio ruolo di indirizzo politico rispetto all’Azienda Servizi alla Persona (ASP) che in questi anni ha assorbito importanti funzioni nella erogazione di servizi assistenziali, sostituendo di fatto l’Ente Locale.

          UN PACCHETTO ANTICRISI A TUTELA DELLA FAMIGLIA
Ci troviamo da tempo di fronte agli effetti della crisi, che sta mostrando il volto più pesante, quello delle fabbriche che chiudono, della cassa integrazione agli sgoccioli, delle ristrutturazioni aziendali che avvengono attraverso l’espulsione dal ciclo produttivo e le delocalizzazioni; mentre già migliaia di lavoratori precari hanno pagato il costo pesantissimo della crisi senza ricevere alcun sostegno.
Di fronte a tutto questo l’Amministrazione non solo non ha saputo proporre interventi, ma ha mantenuto l’addizionale Irpef più alta della provincia ed ha incrementato le tariffe dei servizi.
Noi definiremo, in accordo con le organizzazioni sindacali, un piano anticrisi imperniato sul seguente decalogo: 
1) istituzione di un osservatorio economico con le organizzazioni sindacali e le associazioni di categoria che anticipi le situazioni di crisi anziché affrontare solo l’emergenza;
2) erogazione dei servizi sociali del Comune sulla base della condizione economica attuale dei cittadini e non sulla base dell’ISEE (che attesta i redditi) dell’anno precedente;
3) blocco delle tariffe dei servizi di competenza comunale e ribasso di quelle particolarmente esose, come i servizi scolastici;
4) accordi con Sorgea, Geovest e Sinergas per bloccare le relative tariffe (acqua, gas, luce e rifiuti);
5) rateizzazione (senza escludere eventuali esoneri totale o parziale) di rette e tariffe dei servizi per coloro che hanno subito una contrazione della retribuzione a causa della crisi, con l’obiettivo di garantire la continuità di accesso al servizio;
6) rateizzazione o sospensione temporanea dei tributi locali;
7) incremento della soglia di reddito per l’esenzione dalla tassa locale Irpef da 10mila a 15mila €;
8) forme di sostegno per l’abbonamento ai trasporti degli studenti;
9) accordi con le banche per l’istituzione di fondi di garanzia per i lavoratori in difficoltà che hanno mutui o affitti da pagare;
10) istituzione di un fondo sociale per intervenire sulle emergenze.

          POLITICHE GIOVANILI
Il Comune di Finale Emilia offre scarsi punti di riferimento ai giovani, fatto che ha delle ripercussioni sociali di non poco conto che intendiamo affrontare e risolvere.
Fondamentale sarà l’individuazione di luoghi idonei - a Massa Finalese e a Finale Emilia - che diventino l’asse logistico delle nuove politiche giovanili. In particolare si ipotizza per Massa Finalese il centro “La Meridiana” e per il Comune di Finale Emilia il centro sportivo, da ricostruire sulla base di un percorso partecipativo che coinvolga tutti i soggetti interessati (società sportive, associazioni di volontariato, scuole, gruppi musicali, ecc…) in modo da realizzare spazi che consentano la massima condivisione possibile. Sono entrambi spazi versatili, che offrono ampi ambienti interni ed esterni, protetti dal traffico e in zone tranquille.
Per le politiche giovanili è prioritario anche il recupero del Teatro sociale, perché permetterebbe la ripresa di una programmazione culturale da dedicare anche alle scuole e ai giovani, oltre che consentire la riproposizione di una stagione teatrale e concerti.
È paradossale che a 4 anni dal sisma il teatro non sia ancora agibile mentre si progetta un nuovo auditorium nei pressi del campo Robinson. Riteniamo che queste risorse andrebbero meglio spese per recuperare il teatro, e ci impegniamo a verificare se possono essere stornate a questo scopo. Altrimenti ci impegniamo affinchè l’auditorium sia progettato prevedendo una notevole versatilità d’uso, per consentirne l’utilizzo anche per concerti, proiezioni cinematografiche, rassegne teatrali, ma anche convegni e dibattiti.
Sosterremo inoltre le iniziative private che vorranno realizzare a Finale Emilia luoghi di aggregazione e ritrovo dedicati al pubblico giovanile.

Dal punto di vista dei contenuti le attività promosse saranno indirizzate a differenti fasce d’età al fine di creare interventi mirati, che consentano una identificazione dei bisogni più immediata ed un più puntuale raggiungimento degli obiettivi.
Si procederà attraverso queste linee guida:
- valorizzazione degli individui, delle loro potenzialità e delle naturali propensioni dei giovani.
- valorizzazione dello ‘stare in gruppo’, anche a contrasto dei fenomeni di isolamento che coinvolgono gli adolescenti, con una particolare incidenza sui migranti.
- integrazione, in una logica inter culturale ma anche di accoglimento di giovani con bisogni speciali e/o disabilità.
- contrasto ai fenomeni di bullismo, con interventi intra ed extra scolastici.

Tra le fasce più critiche e per le quali si intende offrire risposte repentine, vi sono:
- fasce pre adolescenziali ed adolescenziali, con l’obiettivo di:
   • arginare fenomeni di abbandono scolastico spesso veicolo di derive sociali;
   • i ndividuare attività che possano avere una reale connessione con la popolazione pre adolescenziale ed adolescenziale, ciò al fine di favorire una rapida fidelizzazione alle medesime e con l’obiettivo di fornire alle famiglie uno strumento per il monitoraggio dei propri figli a supporto delle attività educative.
- fasce dei così detti bisogni speciali, con l’obiettivo di favorire l’implementazione di attività che ne consentano l’accoglimento in una logica di integrazione;
- fascia dei giovani migranti con l’obiettivo di favorire una maggiore integrazione.

Il raggiungimento di questi obiettivi avverrà attraverso i seguenti strumenti:
- Coinvolgimento del terzo settore (associazionismo e cooperazione sociale) e dell’UCMAN come partner nella gestione delle attività, da programmare in tavoli tecnici partecipati dai soggetti con responsabilità educative e guidati dall’assessorato di riferimento.
Found raising comunale: sperimenteremo il “found raising comunale“ come strumento per intercettare finanziamenti (comunitari, nazionali, locali) pubblici e privati a supporto di specifici progetti di politiche giovanili e sociali. Questo attraverso il lavoro di un ufficio che sarà espressamente dedicato all’intercettazione di risorse esterne.

          POLITICHE PER GLI ANZIANI
Negli anni si è consolidata una rete di servizi agli anziani che offre risposte molto importanti. Casa protetta di Finale Emilia e Centro Diurno di Massa Finalese sono i pilastri di un’offerta pubblica di servizi assistenziali per i quali occorre continuare ad investire risorse per migliorarne sempre più la qualità e contenere le tariffe.
Servizi che in parte sono gestiti attraverso l’ASP dell’Unione dei Comuni mediante la forma dell’appalto esterno. Al contrario, individuiamo nella gestione diretta da parte dell’ASP una possibilità di miglioramento del servizio, oltre che lo strumento per garantire agli operatori condizioni lavorative, in termini di diritti e salari, pienamente rispettose della loro professionalità.
Non possiamo però nasconderci che la crescita della popolazione anziana impone anche lo sviluppo di tutte quelle modalità di assistenza che rendono residuale il ricovero in struttura protetta privilegiando l’assistenza al domicilio. Il Servizio di Assistenza Domiciliare, articolato nelle sue diverse forme (dall’assistenza vera e propria alla consegna pasti, dal telesoccorso al trasporto per cure e visite, dai contributi per l’adeguamento degli alloggi all’assegno di cura, ecc...) sarà quindi potenziato per garantire una capacità assistenziale che sia la più ampia ed estesa possibile.

          POLITICHE PER LA CASA
Il diritto alla casa è sempre più minacciato dai proibitivi costi degli immobili e degli affitti; conseguenza di una politica urbanistica che ha ceduto al privato ogni iniziativa. Negli ultimi cinque anni il sisma ha ulteriormente aggravato questa situazione. Una domanda che obbliga l’Amministrazione a rispondere a quel 20% di finalesi che non hanno la casa di proprietà (anziani, giovani coppie e immigrati) e che rischiano di non veder garantito il diritto ad un’abitazione dignitosa.
Respingiamo la logica, proposta dalle destre, e spesso assunta anche dal Pd, secondo cui al bisogno di case si risponde introducendo criteri che restringono il diritto all’accesso alle abitazioni di edilizia residenziale pubblica, favorendo un clima “da guerra tra poveri”, anzichè intervenire per aumentare l’offerta di abitazioni a basso costo. Interverremo quindi presso ACER affinchè, anche attraverso il “programma casa” della regione sia aumentato il patrimonio abitativo pubblico di Finale Emilia.
La necessità di alloggi deve però andare di pari passo con il consumo zero di suolo, e per questo ci impegniamo a mettere in campo tutti quegli strumenti economici e fiscali utili a favorire la disponibilità all’affitto del patrimonio abitativo privato e a sostenere il recupero degli alloggi inutilizzati. La strada della realizzazione di nuovi alloggi non sarà perseguita fino a quando le potenzialità contenute nell’attuale piano regolatore non saranno esaurite e, in ogni caso, nuovi appartamenti saranno realizzati solo attraverso un Piano di Edilizia Economica Pubblica (PEEP) che permetta al Comune di intervenire direttamente nel mercato immobiliare calmierando il costo delle aree residenziali e degli immobili.

          INTEGRAZIONE DEI CITTADINI MIGRANTI
È necessario prendere atto dell’impronta multiculturale della nostra società, così come del fatto che viviamo fenomeni migratori di portata internazionale che ci coinvolgono direttamente. Riteniamo che il primo passo verso una migliore co esistenza sia favorire la comprensione del fenomeno migratorio e l’impatto del medesimo sul territorio. I dati socio demografici della Provincia di Modena, ed a cascata Comune di Finale Emilia, evidenziano come il fenomeno migratorio oggi presenti caratteristiche di stabilità e, per lo più, famiglie che qui portano avanti progetti di vita stanziali.
Rendere partecipi queste persone del network dei servizi e delle opportunità che offre il territorio riteniamo sia fondamentale per il miglioramento dell’integrazione. L’azione di certe forze politiche che fanno leva su una disparità di trattamenti tra i cittadini migranti e “gli italiani”, riteniamo sia miope e favorisca la diffusione di un pensiero distorto e non rispondente ai dati oggettivi relativi alla situazione dei migranti sul territorio.

Il raggiungimento di questi obiettivi avverrà con le seguenti azioni:
- Valorizzazione del centro stranieri, delle attività di mediazione linguistico-culturale e di insegnamento della lingua italiana ad adulti e minorenni. Tali attività sono attualmente presenti sul territorio e principalmente in capo ad UCMAN.
- Elezione della consulta dell’integrazione. La logica che ci guida è quella dell’integrazione, perciò il termine obsoleto di consulta dell’immigrazione sarà sostituito con una definizione di respiro più ampio, ovvero: consulta dell’integrazione. Premettendo che quest’organo avrà necessariamente una composizione multiculturale, una volta costituito, ad esso verranno demandati una serie di compiti:
   • Dialogo costante con tutti i soggetti operanti nel terzo settore presenti a Finale Emilia che si occupano di immigrazione o che avrebbero le skills statutarie per fare ciò;
   • Organizzazione di eventi e seminari di impronta multiculturale aperti a tutta la cittadinanza;
   • Creazione di una ‘casa delle culture’ quale luogo di discussione, di socializzazione e di ritrovo in cui si organizzeranno attività con un’impronta marcatamente laica, al fine di favorire un salubre confronto tra culture e nazionalità differenti.
   • Partecipazione attiva alla programmazione ed alle iniziative riguardanti le politiche giovanili. È statisticamente dimostrato che il più alto tasso di abbandono scolastico riguarda adolescenti che appartengono a famiglie migranti. Il tentativo di favorire l’integrazione passa anche attraverso l’arginamento di questo fenomeno.

Elemento che merita una trattazione peculiare è l’apprendimento della lingua e della cultura italiana, ciò sia in seno al rispetto delle leggi, sia per l’acquisizione dei titoli di soggiorno, sia in ordine alla tematica dell’integrazione. Saranno attuati percorsi formativi rivolti prevalentemente alle fasce di età più basse.

martedì 11 maggio 2010

11. PER UNA UNIONE DEI COMUNI AL SERVIZIO DEI CITTADINI

Porremo in discussione con gli altri Comuni della bassa modenese la realizzazione di un’Unione fra i Comuni di Finale Emilia, San Felice e Camposanto, e individuiamo Massa Finalese come possibile sede. La Giunta uscente ha in questi anni portato Finale Emilia all’isolamento politico e amministrativo, mentre l’Unione dei Comuni ha assunto funzioni sempre più importanti spostando il baricentro su Mirandola e con una gestione non sempre efficace a causa delle diverse esigenze dei Comuni coinvolti. La stessa scelta di Cavezzo, Medolla e San Prospero di avviare il percorso della fusione fra i loro Comuni, a cui è seguita la proposta del Comune di Mirandola di una fusione tra i 9 Comuni della bassa modenese pone la necessità di complessiva riflessione sull’attuale assetto dell’Unione Area Nord.
Noi diciamo subito che siamo favorevoli alla massima integrazione amministrativa fra i Comuni dell’Area Nord, ma con altrettante fermezza diciamo che renderemo indisponibile il Comune di Finale Emilia ad ogni ipotesi di fusione, non per spirito campanilistico, ma perché si impoverisce la democrazia e la partecipazione alla vita politica locale, si allontana il Comune dai cittadini e si decentrano i servizi con aggravi e maggiori costi. Lo stesso documento della Presidenza del Consiglio, in merito alla fusione dei Comuni, spiega che l’accorpamento dei Comuni è un processo rivolto a realtà più piccole, infatti esso dice testualmente: “si ritiene fondamentale creare una dimensione ottimale, di circa 10.000 abitanti, in cui si osserva il minor costo pro capite dipendente/abitante e la miglior erogazione di servizi in un ambiente a misura d’uomo”.
I sostenitori dei processi di fusione istituzionale ricordano, a sostegno di questa tesi, i benefici derivanti dall’esclusione temporanea del patto di stabilità per il nuovo ente. Noi crediamo invece che la democrazia non possa essere barattata e che vada invece fatta una seria battaglia politica per la cancellazione del patto di stabilità, che altro non è che l’austerità applicata agli enti locali.

lunedì 10 maggio 2010

10. PER STRADE SICURE

L’elevatissimo debito pubblico locale obbliga a concentrare le risorse su pochi e mirati investimenti, fra i quali individuiamo la priorità nella manutenzione ordinaria del manto stradale, nella messa in sicurezza degli incroci più pericolosi, nella riduzione delle barriere architettoniche, nel potenziamento della rete di piste ciclopedonali.
Interverremo con particolare sollecitudine a Massa Finalese (vedi punto 7) per sistemare alcuni punti particolarmente critici, come via Monte Bianco, gli attraversamenti pedonali verso il Conad e nei pressi della rotatoria in direzione Rivara. Realizzeremo, inoltre, la rotatoria in centro a Massa Finalese unitamente ad un intervento organico di sistemazione e abbellimento del centro storico. Realizzeremo inoltre una pista ciclabile che garantisca nel tratto Massa Finalese-Rivara un percorso in sicurezza per pedoni e ciclisti e solleciteremo nuovamente la Provincia e mettere il limite dei 50 km/h. in quel tratto molto pericoloso.
È altresì necessario programmare un piano di rifacimento delle strade e della segnaletica orizzontale e verticale dei centri storici di Finale Emilia, Massa Finalese e delle frazioni, che versano in pessime condizioni e sono pericolose per l’incolumità di ciclisti e pedoni.
È altrettanto prioritario definire un organico Piano Urbano del Traffico che migliori lo scorrimento del flusso di veicoli, in particolare nel centro storico, e definisca una strategia precisa nell’organizzazione dei parcheggi. Anche in considerazione del fatto che la delocalizzazione su viale della Rinascita ha modificato sostanzialmente il traffico veicolare, dirottandolo su strade quali via Battaglia e Comunale Rovere, prive di piste ciclabili e pedonabili e di attraversamenti sicuri.
Promuoveremo, in collaborazione con le scuole medie e superiori, corsi rivolti ai giovani per un uso corretto dei mezzi di trasporto e per prevenire l’abuso di alcool.

domenica 9 maggio 2010

9. PER UNA FINALE EMILIA A “RIFIUTI ZERO”

Lo smaltimento dei rifiuti di Finale Emilia è sempre stato connesso alle vicende della locale discarica che si trascinano ormai da 15 anni. L’obiettivo di realizzare una nuova discarica in questo territorio nacque diversi anni or sono come intervento pubblico in risposta ad un bisogno di smaltimento di rifiuti urbani dei Comuni dell’Area Nord. Questo obiettivo è stato nel corso degli anni stravolto e oggi Feronia (società costituita da Hera e Sorgea) - gestore della discarica - persegue l’obiettivo di realizzare un nuovo maxi ampliamento che risponde agli interessi degli azionisti pubblici-privati di Hera; il tutto con la complicità dell’Amministrazione comunale attuale, interessata ad incassare i contributi economici previsti a compensazione del danno ambientale che subisce la comunità.
Durante la giunta Ferioli si è realizzato un primo ampliamento della discarica e si sono poste le condizioni per un nuovo e pericoloso maxi ampliamento.
Ecco come sono andate le cose: nel 2012 l’amministrazione comunale ha autorizzato il primo ampliamento della discarica per 374mila ton. di rifiuti a fronte di un contributo compensativo di 889mila €. Ampliamento rapidamente esaurito con l’arrivo di rifiuti speciali industriali provenienti dal bacino Hera, oltre ad inerti e materiale conferito a seguito del terremoto, e con la paradossale conseguenza che ora si prevede di conferire i rifiuti urbani prodotti dai cittadini all’inceneritore Hera di Modena. Nel 2014 una grande mobilitazione popolare è riuscita a fermare un nuovo progetto di maxiampliamento della discarica ma, sul finire del 2015, Feronia ripropone un nuovo maxi-intervento per ospitare 1,8 milioni di tonnellate di rifiuti industriali speciali. Contro questo progetto a gennaio 2016 abbiamo già presentato un’osservazione in Provincia durante la fase di Valutazione di Impatto Ambientale e negheremo ogni autorizzazione a qualsiasi nuovo ampliamento della discarica.
È altresì necessario fare una valutazione accurata della strategia di smaltimento dei rifiuti urbani, dal momento che portare i rifiuti dei finalesi all’inceneritore di Modena è sbagliato ed antieconomico, e tutto questo determina per il 2016 un forte aumento della tariffa che, combinata ad altre situazioni di criticità del servizio, produce un insostenibile incremento del 13% della tariffa rifiuti (Tari), già deliberato dall’Amministrazione in modo indistinto su tutte le categorie di utenza.
In virtù di questa situazione riteniamo necessario porre nell’assemblea dei soci di Geovest (gestore della raccolta rifiuti) la necessità della ridefinizione degli indirizzi aziendali per migliorare il servizio e ridefinire le strategie.
Infatti, mentre da un lato i cittadini s’impegnano nella raccolta differenziata anche con positivi risultati, dall’altro si è determinata una situazione contraddittoria con uno sconsiderato aumento della tariffazione e forte penalizzazione di tutte le utenze domestiche e attività produttive.
Allo stesso tempo, è molto importante continuare ad investire nella raccolta differenziata e incentivare comportamenti virtuosi perché necessari all’ambiente e utili ad abbattere i costi dello smaltimento, dal momento che la parte più costosa della gestione dei rifiuti è proprio lo smaltimento dell’indifferenziato.
Per uscire da questa situazione che condanna Finale Emilia a diventare il polo pattumiera della Provincia, da un lato impediremo ogni ampliamento della discarica, e dall’altro adotteremo il metodo “rifiuti zero” con una raccolta differenziata porta a porta e con un sistema di tariffazione puntuale, applicando tariffe differenziate per premiare i cittadini più “riciloni” come previsto dalla normativa regionale.
Così renderemo inutili gli ulteriori ampliamenti della discarica come fino ad ora previsto e, progressivamente, il costo del servizio di smaltimento rifiuti potrà essere contenuto e diminuire con vantaggi economici per il cittadino e standard di qualità ambientale più elevati.

sabato 8 maggio 2010

8. PER UNA GESTIONE PARTECIPATA DEI BENI COMUNI

          La Consulta dei beni comuni
L’acqua, l’aria, la terra sono beni comuni dei cittadini che devono essere gestiti in modo trasparente e partecipato nell’interesse esclusivo della collettività. Per questo proponiamo l’istituzione di una Consulta dei beni comuni, composta da cittadini singoli e associati, che garantisca la gestione partecipata dei beni riconosciuti come comuni attraverso la partecipazione di un proprio rappresentante alle sedute dei Consigli d’Amministrazione in cui il Comune è presente. Obiettivi, valutazione dei risultati, nomine nei consigli d’amministrazione e bilanci delle società pubbliche o partecipate dal Comune devono essere pubblici e le informazioni al riguardo devono essere di facile accesso.
Il ruolo di una Consulta dei beni comuni assume un valore ancora più rilevante dal momento che la prossima legislatura sarà impegnata nella redazione del Piano Strutturale Comunale, che realizzeremo in modo partecipato.

          Acqua pubblica per Statuto

Finale Emilia, da diversi decenni, è parte attiva del “bacino Sorgea Acqua”, società in house a capitale pubblico composta da 5 Comuni tra le provincie di Modena e Bologna. Tale scelta, fatta dalle precedenti Amministrazioni, si è rilevata lungimirante avendo permesso, pur tra tante difficoltà legislative, il mantenimento sotto il controllo pubblico di un settore strategico come quello idrico. Per rafforzare ulteriormente tale peculiarità, e porre l’acqua pubblica al riparo dell’ideologia privatizzatrice del Governo tramite il cosiddetto “Decreto Madia”, ci impegniamo a modificare lo Statuto del Comune di Finale Emilia per inserire l’affermazione che “l’acqua è un diritto umano universale e un bene comune privo di rilevanza economica”.
Ci impegniamo inoltre affinché l’assemblea dei soci-Sindaci di Sorgea Acqua scelga di trasformare la società in Azienda Speciale con controllo pubblico al 100%, in conformità con i principi e la normativa comunitaria ad ulteriore garanzia che interventi legislativi esterni non possano imporre scellerate privatizzazioni.

venerdì 7 maggio 2010

7. PER MASSA FINALESE

Grande interesse verrà dedicato alla frazione di Massa Finalese, il cui attuale stato non valorizza le potenzialità della medesima e denota una generale situazione di incuria della cosa pubblica trascinatosi nel tempo e non risolto dalla precedente amministrazione.

I punti chiave sui quali si lavorerà sono i seguenti:
VIABILITÀ CENTRALE E PERIFERICA
Entrambi gli ambiti di azione sono prioritari. Per quanto concerne la viabilità centrale al paese essa sarà adeguatamente ripristinata, avendo particolare cura di migliorare la segnaletica orizzontale e verticale, al fine di eliminare situazioni di pericolosità per i pedoni. La viabilità periferica merita un discorso più ampio. Innanzitutto il ripristino di un manto stradale adeguato alla circolazione di cicli e moto cicli è opportuno, ma si ritiene che vi sia una problematica più ampia conseguente alla viabilità deteriorata: laddove la situazione ha raggiunto livelli di danneggiamento importanti (si veda via Ceresa, via Valle Acquosa, via Fruttarola, via Salde Entrà, via Abbà Motto, ecc…) tali aree sono diventate luogo privilegiato di compimento di atti vandalici, con particolare riferimento all’abbandono dei rifiuti. Ebbene, ripristinando un’adeguata viabilità si ritiene che le attività di presidio di tali aree saranno senz’altro un elemento che andrà ad osteggiare l’abbandono dei rifiuti medesimi, in quanto tali assi viari saranno maggiormente praticati.

ATTIVITÀ COMMERCIALI E VALORIZZAZIONE DEL CENTRO URBANO
La piazza è il centro nevralgico del paese, il luogo nel quale molti cittadini si riconoscono. Ebbene, purtroppo le sorti di piazza Caduti per la Libertà sono state non troppo fortunate, in quanto il progetto di ristrutturazione della medesima è ben lungi dall’essere completato. Ciò impatta in maniera negativa non solo sull’aspetto generale della cittadina, alle prese sostanzialmente con una situazione di ‘degrado’ del centro urbano, ma soprattutto incide negativamente sulle attività commerciali. L’avere un centro dall’impronta architettonica piacevole con un adeguato equilibrio tra gli edifici e le aree verdi, favorirebbe l’apertura o il potenziamento degli esercizi commerciali.
Un altro aspetto che non trascureremo è la valorizzazione dei servizi alla persona e alla sicurezza emanati dal pubblico, sostanzialmente assenti a Massa Finalese.
In base a quanto sopra esposto ci si muoverà secondo le seguenti direttrici:
Completamento di Piazza Caduti per la Libertà, con interventi architettonici legati anche alle vie che in essa confluiscono;
Valorizzazione degli esercizi commerciali ed incentivazione di start-up. Una delle caratteristiche portanti di questo programma elettorale è la strutturazione di un servizio di found raising trasversale ai vari comparti della cosa pubblica. Rispetto alle attività commerciali si ricercheranno finanziamenti per supportare i negozianti nella valorizzazione delle potenzialità dei loro esercizi, siano essi storici o giovani start up. Preliminarmente a ciò si dialogherà con i commercianti, instaurando rapporti costanti e duraturi nel tempo, con l’obiettivo di non promuovere degli ‘aiuti a pioggia’ legati alla contingenza della campagna elettorale, ma di inserire i bisogni in un quadro progettuale stabile e con obiettivi misurabili.
Massa Finalese soffre della totale mancanza di servizi alla persona. Come già detto al punto 14, ci attiveremo presso l’Ausl per fare in modo che venga ripristinato il consultorio e il servizio prelievi, ed esploreremo eventuali altri bisogni sanitari della cittadinanza, come per esempio un servizio di trasporto a supporto del raggiungimento di poli sanitari distanti.

SICUREZZA
Riteniamo che la percezione della sicurezza da parte del cittadino sia uno dei principali indici di benessere. Ebbene, a differenza di altre forze politiche che legano il problema della sicurezza, alla sola presenza di popolazione migrante, le nostre proposte parlano di altro.
Innanzitutto garantiremo la presenza constante di un’unità operativa della Polizia Municipale a Massa Finalese. È infatti necessario un maggior dialogo tra le forze di sicurezza e la cittadinanza per fare segnalazioni tempestive in ordine alle più disparate problematiche.
Sicurezza per noi significa anche ambiente. Attiveremo una maggior sinergia con gli enti preposti (Arpa, Ausl, NAS, ecc…) per meglio monitorare il territorio massese che è stato vittima di un forte abbandono. Sinergie che vogliono implementare una situazione di generale rispetto e conoscenza delle leggi in materia di salute, sicurezza ed ambiente per sostenere e favorire il lavoro delle attività economiche. A tal proposito incontreremo le attività artigianali e commerciali per comprenderne i bisogni e fornire risposte puntuali.
Sicurezza per noi significa anche cultura e coesione sociale, e ci attiveremo per sostenere lo spazio di Ideattiva quale luogo privilegiato di attività aggregative e formative.

POLO SCOLASTICO
È utopico, in questo momento, pensare alla ricostruzione delle scuole elementari di Massa Finalese con la situazione economica lasciata dall’amministrazione uscente. Riteniamo però che debbano essere fatti interventi urgenti di manutenzione straordinaria al fine di rendere la scuola adeguata alle necessità degli utenti. Si ripristineranno le lacune strutturali, previo consulenza di un pool di tecnici già identificato; si implementeranno nell’edificio le tecnologie per renderlo più confortevole e capace di abbatterne l’impatto ambientale (impianto geotermico, persiane ad energia solare, tapparelle fotovoltaiche oscuranti, ecc...). Si verificherà il sistema di riscaldamento / refrigeramento afferente alla palestra, con l’obiettivo di ripristinare condizioni di rumorosità idonee e non lesive del vicinato.

CONSULTA DI FRAZIONE
Riteniamo che un potenziamento delle attività della Consulta possa agevolare l’operato degli amministratori, in quanto essa è il primo contatto con i bisogni della cittadinanza; per questa ragione intendiamo favorirla e supportarla nel proprio operato.

giovedì 6 maggio 2010

6. PER LA RICOSTRUZIONE POST SISMA DEL CENTRO STORICO

Per parlare di rilancio del centro storico è necessario parlare di ricostruzione di Finale Emilia e dei suoi edifici pubblici e storici. Il decentramento delle scuole elementari e medie, della biblioteca e di alcuni uffici comunali verso l'estrema periferia nord della città è stata una scelta sbagliata che ha avuto conseguenze negative a catena sul centro storico. Se nell’immediato post sisma la riapertura delle attività scolastiche era la priorità, si dovevano e potevano fare scelte diverse. Ad esempio si potevano insediare dei moduli temporanei al centro sportivo e procedere immediatamente con il recupero delle scuole esistenti. Oggi avremmo già i ragazzi nelle aule, con la creazione di un plesso scolastico comprendente asilo nido, scuola d'infanzia, scuola elementare e media. Completabile sull'asse di via Oberdan con il teatro, il recupero della ex scuola materna comunale a biblioteca e il ripristino delle attività sportive in via Montegrappa. La giustificazione secondo la quale non è prudente far rientrare i bambini in edifici ristrutturati non ha alcun sostegno; se così fosse non sarebbe prudente nemmeno rientrare nel Municipio, nel Duomo, nelle nostre case.
Il percorso partecipato per il piano della ricostruzione è stata una presa in giro che si è tradotta in una perdita di tempo. Si è persa l'occasione per ripensare la città sul piano urbanistico e si è intervenuti sui singoli edifici senza tenere conto dell'assetto complessivo della città. La ricostruzione sta procedendo molto lentamente e si può stimare che di questo passo terminerà fra 15 anni: una tempistica incompatibile con chi ha scelto di continuare a vivere e lavorare a Finale Emilia.
Per far rivivere il centro storico è necessario che le persone tornino a frequentarlo. Le manifestazioni culturali e ricreative, per quanto utili e auspicabili, sono eventi estemporanei che non risolvono il problema dello spopolamento del centro. Per cui gli interventi devono concentrarsi sulla direttrice sulla quale si sviluppa la città: via Cimitero - via Marconi - largo Cavallotti - piazza Baccarini - via Trento Trieste: sulla destra i servizi (poste, municipio , ospedale), i monumenti (largo Agnini - Castello) e il raccordo con le piazze Verdi e Garibaldi, attraverso via Cesare Battisti e via Mazzini; sulla sinistra l'ex ghetto ebraico, peculiarità unica da salvaguardare e recuperare a destinazione abitativa.
È quindi prioritario riportare i servizi in centro prima che l’abbandono sia definitivo, a partire dalla ristrutturazione del Municipio che vedrà il nostro impegno costante e martellante. Allo stesso modo intendiamo mantenere costantemente monitorata la situazione relativa alla ricostruzione del Duomo, attraverso il coordinamento tra Parrocchia e Sovrintendenza ai Beni Culturali.
La delocalizzazione delle attività, unitamente alla difficoltà di transito, sta causando l'abbandono del centro, ed è risaputo che il degrado produce degrado. Già adesso assistiamo ad un utilizzo "selvaggio" della viabilità e della sosta, incuria e mancanza di manutenzione delle strade, del verde pubblico, dei monumenti sopravvissuti al terremoto. Invece di continuare a rimpiangere ciò che abbiamo perduto noi intendiamo avere maggiore cura di ciò che è rimasto o che ci è stato donato. Nel nostro progetto piazza Verdi diventerà il salotto della città: sarà interamente pedonabile e abbellita con elementi di arredo urbano e con wi- fi pubblico, per consentire a studenti e professionisti di studiare e lavorare all'aperto. Piazza Garibaldi è il luogo previlegiato per un parcheggio di prossimità, e perciò saranno ripristinati il manto stradale e la segnaletica. Intendiamo sperimentare, con la collaborazione del Comitato Commercianti e della Consulta delle Associazioni, la sua pedonabilità nei giorni festivi, con utilizzo dello spazio centrale per iniziative delle associazioni e di animazione commerciale.
Ci impegniamo a farci promotori verso i privati affinchè gli edifici danneggiati vengano recuperati e restituiti alla loro funzione, dando precedenza alla ristrutturazione delle prime case per evitarne l'abbandono. Ma anche sulle seconde case intendiamo intervenire, in veste di regolatore del mercato, ad esempio imponendo che una parte dei volumi recuperati con i fondi pubblici sia destinata ad affitti a canone concordato e a giovani coppie. In tal modo ridurremo anche il consumo di suolo per nuove costruzioni.

mercoledì 5 maggio 2010

5. PER L’ECONOMIA LOCALE

La crisi che stiamo vivendo è strutturale e figlia di un modello di sviluppo divenuto ormai insostenibile che ci obbliga ad un ripensamento dell'attuale sistema produttivo a partire dalla riconversione ecologica dell’economia e dell’industria. Crediamo nel lavoro come strumento formidabile di inclusione sociale e garanzia della dignità degli uomini e delle donne. Crediamo in un modello di sviluppo economico e sociale fondato sulla salvaguardia delle produzioni locali e sulla messa a valore delle relazioni sociali e sindacali. Perciò ci impegniamo a sostenere e sviluppare le attività produttive che rispondono a questi principi.

LAVORO
La nostra strategia per l’occupazione ha l’obiettivo di creare le condizioni perché a Finale Emilia possano insediarsi attività capaci di generare lavoro stabile e di qualità. Perseguiremo questo obiettivo con i seguenti strumenti:
• Per attirare investimenti e per favorire l’insediamento a quanti hanno deciso di intraprendere sul nostro territorio un’attività economica occorre una riduzione del carico tributario locale non generalizzata, ma correlata all’investimento nel lavoro e nella capacità di creare occupazione; in questo modo determineremo una premialità tributaria progressiva e incentivante.
• Creeremo le condizioni favorevoli per chi vuole investire sul nostro territorio, privilegiando le attività a basso impatto ambientale e che siano capaci di valorizzare il territorio e di rispettare il lavoro. Facciamo un es. concreto di come agiremo: per raggiungere questi obiettivi vincoleremo l’erogazione di contributi alle imprese solo al rispetto di determinati criteri ambientali, all’investimento in innovazione, al rispetto delle leggi sul collocamento disabili, o a chi favorisce la stabilizzazione dei rapporti di lavoro. Sono criteri che rispondono all’obiettivo di valorizzare al meglio il denaro della collettività.
• Sosterremo le attività economiche, soprattutto quelle in difficoltà, attraverso un più stretto legame con gli enti di ricerca, innovazione e formazione, e la promozione di reti commerciali che favoriscano la conoscenza diretta fra produttori e consumatori.
• Avvieremo da subito un tavolo permanente di monitoraggio della crisi e dell’occupazione con le grandi aziende e le associazioni datoriale e sindacali che operano sul nostro territorio per prevenire le situazioni di crisi aziendale e poter far ricadere su giovani, disoccupati e neo diplomati/laureati di Finale Emilia l’eventuale nuova forza lavoro prevista dalle assunzioni.
• Ipotizziamo un progetto intercomunale di sostegno alle persone residenti al di sotto dei 30 anni per sostenere l’avvio di giovani imprese inerenti lo sviluppo locale e la valorizzazione del territorio.

COMMERCIO E ARTIGIANATO
L’evidente stato di sofferenza del commercio e dell’artigianato a Finale Emilia, Massa Finalese e nelle frazioni è grave e preoccupante, e occorre intervenire al più presto per invertire la tendenza alla chiusura delle attività prima che si innesti un circuito vizioso che porti alla desertificazione dei centri storici. Interverremo con i seguenti strumenti.
• Promuoveremo un protocollo d’intesa tra le associazioni dei commercianti e l’amministrazione comunale con l’obiettivo di attuare politiche di incentivazione alla fruizione dei negozi che insistono nel centro storico di Finale Emilia, Massa Finalese e delle frazioni, definire un calendario condiviso di eventi.
• Promuoveremo un protocollo d’intesa tra l’amministrazione comunale e le associazioni dei proprietari degli immobili destinati ad esercizio commerciale e artigianale per favorire l’utilizzo dei locali sfitti, anche attraverso forme di agevolazione fiscale, per chi sottoscriverà canoni di locazione calmierati.
• Creazione di una APP comunale che svolga anche funzione di vetrina digitale per le imprese e le attività economiche di Finale Emilia
• Emissione annuale di un bando pubblico per l'assegnazione di contributi a fondo perduto a sostegno dell'avvio di nuove attività commerciali promosse da giovani imprenditori o che offrono merceologie non presenti nei centri storici del territorio comunale
• Emissione annuale di un bando pubblico per l'assegnazione di contributi a fondo perduto a sostegno dell’innovazione tecnologica delle attività commerciali del territorio comunale

PROLOCO
Intendiamo favorire la nascita di un’associazione ProLoco che curi la promozione delle tipicità finalesi, l’organizzazione di eventi e iniziative promozionali del territorio, e che alimenti e sostenga il lavoro volontario di quanti sono disponibili a spendersi per Finale Emilia. Avere un soggetto che faccia da partner e interfaccia operativo con l’Amministrazione comunale nelle definizione e nell’attuazione delle iniziative di promozione del territorio è strumento organizzativo concreto e un’opportunità di partecipazione a cui Finale Emilia non può più rinunciare.

AGRICOLTURA
In questi anni l’agricoltura ha subito, come molti altri settori dell’Amministrazione, l’assenza di politiche ed obiettivi chiari. Dobbiamo avere la consapevolezza che viviamo sui terreni più fertili della Regione, e che solo la strada della qualità e della valorizzazione delle colture di pregio può aiutare l’agricoltura ad uscire dalla crisi economica. Anche per questo motivo è un errore gravissimo aver autorizzato la realizzazione di una centrale elettrica a biomasse che converte forzatamente l’agricoltura ad una monoproduzione di sorgo da incenerire. Ed è un errore di prospettiva altrettanto grave la realizzazione di un’Autostrada Cispadana che sottrarrà all’agricoltura migliaia di ettari di terreno agricolo.
Le contraddizioni di queste scelte industriali e infrastrutturali sono evidenti: come si può valorizzare il marchio di pera tipica, che richiede determinati standard ambientali, e contemporaneamente autorizzare una centrale elettrica così impattante? Come si possono sostenere le aziende agricole di Finale Emilia che riforniscono di grano la Mc Donald e pensare di riconvertire l’intera agricoltura locale alla coltivazione di sorgo?
Vogliamo sostenere le imprese agricole con le seguenti azioni:
• Creare una rete di commercializzazione fatta di mercati contadini e gruppi di acquisto per prodotti ortofrutticoli stagionali (tipo cassetta settimanale di frutta e verdura consegnata a domicilio) in grado di arrivare direttamente al cliente, che sempre più di frequente si rivolge a queste modalità di distribuzione per avere la garanzia di prodotti sani e convenienti.
• Favorire la formazione di cooperative sociali che gestiscano la commercializzazione dei prodotti agricoli locali per sgravare gli agricoltori dalla vendita diretta.
 Implementare la collaborazione con l’Istituto agrario per qualificare ulteriormente l’offerta scolastica e favorire l’acquisizione delle competenze necessarie per favorire il “ritorno alla terra” dei giovani in modo professionale e competitivo
• Valorizzare il mercato contadino quale luogo privilegiato per l’acquisto di prodotti freschi e di qualità che rispettano salubrità, eco-sostenibilità e tracciabilità del processo produttivo


martedì 4 maggio 2010

4. PER UN NUOVO SVILUPPO DI FINALE EMILIA

Il Comune di Finale Emilia sta pagando a caro prezzo le scelte sbagliate del Piano Regolatore Generale (PRG) del 2000, e ancora di più la mancata redazione di un nuovo strumento urbanistico che, unitamente ad un Piano per la ricostruzione, delinei un nuovo sviluppo per Finale Emilia.
Sul finire degli anni ’90 il PRG ha puntato in modo miope solo sull’insediamento di industrie ceramiche vincolando la crescita industriale della città ad una monoproduzione che non si è mai realizzata. Si è così consegnato un milione di metri quadri di territorio finalese in mano a poche grandi industrie ceramiche che, ormai da tempo, hanno dimostrato di essere disinteressate ad investire a Finale Emilia.
Questo PRG, ormai superato dagli eventi, è una zavorra che ha bloccato la crescita industriale ed artigianale di Finale, che in un periodo di crisi soffre più di altri territori per l’assenza di una politica di sviluppo. Era evidente già 15 anni fa che mai nessuna ceramica si sarebbe realizzata a Finale Emilia e che la crisi economica avrebbe allontanato definitivamente questa possibilità, ed è stato un grave errore dell’Amministrazione Ferioli non modificare il PRG per porre rimedio a questa situazione.
Le battaglie che abbiamo fatto in questi anni per fermare scelte industriali sbagliate e impattanti non sono isolate, ma portano con sé la prospettiva di un nuovo modello di sviluppo per Finale Emilia basato sulla base dei seguenti punti chiave:
- Modificheremo il PRG per sbloccare i terreni inutilmente destinati a ceramiche da oltre 15 anni per favorire l’arrivo di nuove imprese e creare lavoro stabile e di qualità. A questo scopo è necessario favorire l’insediamento di imprese che promuovano innovazione, ricerca e sostenibilità ambientale. Per ottenere questo la prima cosa che faremo è la modifica del PRG per rendere utilizzabile, anche agli artigiani, quel milione di metri quadri di area produttiva da troppo tempo ferma. Contemporaneamente partirà fin da inizio legislatura il percorso partecipato di redazione di un nuovo strumento urbanistico che delinei la Finale Emilia dei prossimi 20 anni.
- Lo sviluppo del territorio non può essere piegato alla speculazione. Le scelte urbanistiche riguardano ciascuno di noi: incidono sui prezzi delle case e degli affitti, sulla qualità e quantità del verde pubblico, sulla qualità e sulla quantità di lavoro che si trova a Finale Emilia, sulla viabilità; in sostanza sul benessere dei cittadini. Vogliamo affermare il principio secondo cui il consumo di territorio va fermato e può avvenire solo all’interno di una attenta valutazione di sostenibilità e di tutela degli interessi della collettività. Perché il territorio è un bene comune da preservare.
- Faremo tornare il Comune protagonista delle proprie scelte in materia di politica urbanistica. Oggi il Comune di Finale Emilia non ha una propria strategia che non sia quella di utilizzare il territorio come moneta di scambio per accettare progetti impattanti a fronte di contributi per le casse comunali. Al contrario, vogliamo definire nuovi obiettivi di sviluppo assumendo alcuni principi fondamentali: contrastare la precarizzazione del lavoro, rendere le aree industriali ecologicamente attrezzate, favorire l’insediamento di imprese sostenibili e che investono in ricerca e qualità del lavoro.
- Adotteremo un regolamento edilizio “di classe A” che cambierà radicalmente il modo di costruire a Finale Emilia. Le tecnologie eco-compatibili evolvono, ma il regolamento edilizio di Finale Emilia no. Oggi l’applicazione di tecnologie ecocompatibili nella costruzione di edifici è una realtà concreta dai risultati certi in termini di risparmio economico per i cittadini e di minor impatto per l’ambiente. Il regolamento edilizio che adotteremo prevede l’introduzione di tutte le nuove tecnologie favorendone l’introduzione in campo residenziale e industriale.
- Ci relazioneremo con la regione Emilia Romagna per inserire Finale Emilia nell’elenco dei Comuni in cui introdurre contratti di insediamento e sviluppo finanziati dalla legge regionale per la promozione degli investimenti in partnership con enti pubblici e privati e le università Rompere l’isolamento politico e amministrativo in cui è precipitato Finale Emilia in questi anni è fondamentale per recuperare credibilità e sfruttare le opportunità che si possono presentare.

AREA EX ZUCCHERIFICIO
Nelle more dell’esito dell'esposto presentato alla Procura della Repubblica di Modena, ci impegniamo a monitorare con costanza ed in modo trasparente le emissioni della centrale elettrica a biomasse già attiva nell'area dell'ex zuccherificio di Massa Finalese, per garantire il rispetto dei limiti imposti dalla legge. Inoltre vigileremo sul tipo e sulla provenienza del materiale in arrivo all'inceneritore e utilizzeremo tutti gli strumenti amministrativi nelle disponibilità del Comune per fermare l’impianto se la salute pubblica è a rischio. Contemporaneamente convocheremo Coprob per discutere un piano industriale che preveda il mantenimento nel sito di Finale Emilia delle attività di stoccaggio e confezionamento dello zucchero.

MAXI DEPOSITO GAS DI RIVARA
Ci impegniamo a monitorare la vertenza in atto contro il maxi deposito gas a Rivara fino a quando il ricorso al TAR di ERG Rivara Storage non sarà arrivato a giudizio definitivo e sarà posta la pietra tombale su questa vertenza. Infatti, nonostante il collegato ambientale approvato dal Parlamento escluda gli stoccaggi di metano in acquifero profondo, sono ancora pendenti tre ricorsi di legittimità che possono rimettere in gioco l’azienda proponente.

AUTOSTRADA CISPADANA
Finale Emilia non sarà attraversata da un’Autostrada perché vogliamo la Cispadana extraurbana al servizio del territorio senza devastare le valli con le cave. 
È ormai elemento condiviso che l’Autostrada Cispadana non è funzionale all’Area Nord ma a liberare il nodo autostradale di Bologna all’interno di un progetto di mobilità più vasta che punta a collegare Tirreno e Adriatico con una nuova autostrada Per questo ci opporremo in tutte le sedi anche alla nuova variante che avvicina ancora di più il tracciato al centro abitato.
Ci opponiamo all’autostrada perché la bassa modenese ha bisogno di una strada a scorrimento veloce collegata con i centri urbani e le aree produttive (come la Cispadana extraurbana nel tratto ferrarese e reggiano), non di una striscia d’asfalto che taglia in due il nostro territorio senza collegarlo.
Noi consideriamo frutto di un’incredibile miopia l’idea, in voga negli anni '50 e '60, che lo sviluppo passi attraverso l’ennesima grande opera che devasta il territorio e incentiva il trasporto su gomma, con tutto ciò che comporta sul piano ambientale. Per altro su un’area come la nostra che presenta una qualità dell’aria tra le peggiori d’Italia.
Anziché progettare un sistema viario funzionale al territorio, come era inizialmente pensata la Cispadana, anziché programmare una riconversione del trasporto dalla gomma alla rotaia attraverso lo sviluppo di nuovi tracciati ferroviari, per la bassa modenese si propone una soluzione che devierà sull’Area Nord 50 mila veicoli al giorno, dei quali una parte considerevole costituita da mezzi pesanti.
Perché allora non pensare davvero, nel momento in cui si realizza una “grande opera” ad una Cispadana ferrata? A questo proposito ricordiamo la proposta da noi avanzata già diversi anni fa, ma mai presa seriamente in considerazione, di realizzare a San Felice lo scambio nodale gomma-ferro. Progetto che sta diventando realtà a Modena con lo scalo merci di Marzaglia. Ci impegneremo affinchè questo modello di sviluppo della viabilità trovi spazio anche sul territorio di Finale Emilia.

PIANO ATTIVITÀ ESTRATTIVE
Il Piano Attività Estrattive del Comune di Finale Emilia approvato dalla giunta Ferioli è funzionale alla realizzazione dell’Autostrada Cispadana, alla quale ribadiamo la nostra contrarietà. Per questo modificheremo la programmazione delle attività estrattive del Comune, che oggi prevede di scavare volumi di argilla da estrarre pari a 2milioni200mila metri cubi su una superficie grande quanto 300 campi da calcio.
La Giunta uscente ha previsto cave a Massa Finalese, in via Albero a ridosso del centro abitato, e a Finale Emilia in via Ceresa, adiacenti alla Zona di Protezione Speciale (ZPS) “Le Meleghine”. Proponiamo la completa eliminazione della cava in via Albero e la drastica riduzione dei volumi della cava di via Ceresa, perché il territorio di Finale Emilia non merita di essere violentato con voragini così imponenti.

SOLARE TERMICO E FOTOVOLTAICO
Anche a Finale Emilia sono sorti numerosi impianti fotovoltaici a terra. Regolamenteremo queste attività, onde evitare che si sottragga suolo all’agricoltura e che gli incentivi pubblici alle energie alternative diventino fonte di speculazione, dando priorità alla diffusione del solare termico ed elettrico sui tetti di abitazioni, capannoni ed edifici pubblici.

lunedì 3 maggio 2010

3. PER UN’OPERAZIONE DI VERITÁ SUL BILANCIO

In questi anni l’Amministrazione comunale ha fatto fronte all’insostenibile indebitamento comunale ricorrendo a tre strumenti:
- il blocco di ogni spesa di investimento con denaro proprio, con le conseguenze che vediamo sulla pessima manutenzione di strade, edifici pubblici, verde pubblico;
- l’innalzamento delle entrate tributarie al massimo consentito dalla legge;
- entrate straordinarie derivanti dai contributi incassati per la costruzione dell’inceneritore a Massa Finalese, per il primo maxiampliamento della discarica e per aver messo a bilancio i 2,1milioni di € del rimborso delle assicurazioni sugli immobili pubblici danneggiati dal sisma.
Noi crediamo che abbattere il debito svendendo il territorio, evitando le spese di manutenzione e con manovre di finanza creativa non sia la strada giusta, anzi si pongono le condizioni per nuovi debiti.
È quindi necessaria un’operazione di verità sulla reale condizione economica del Comune, operazione preliminare prima di impostare qualsiasi strategia di bilancio. Il nostro impegno è quello di intervenire sul bilancio comunale senza far pagare ai cittadini gli errori della giunta uscente, quindi senza tagliare servizi o impennare le tariffe.
Otterremo questo obiettivo attraverso l’applicazione contemporanea delle seguenti azioni:
- Riporteremo ad una gestione diretta i servizi che sono stati privatizzati e che, come ormai ampiamente dimostrato, determinano un aggravio di costi per il Comune;
- Rinegozieremo il debito del Comune con l’obiettivo di liberare nuove risorse sia per investimenti sia per dare maggior respiro ad un livello di tassazione troppo alto ormai da un lungo periodo;
- Istituiremo un ufficio dedicato alla ricerca di finanziamenti pubblici regionali ed europei per cercare di attrarre risorse economiche esterne da dedicare a progetti mirati;
- Verificheremo i rapporti economici nella gestione dei servizi all’interno dell’Unione dei Comuni e in tutte le società partecipate dal Comune di Finale Emilia al fine di individuare nuove modalità di collaborazione che consentano reali vantaggi economici per l’amministrazione e i cittadini;
- Renderemo Finale Emilia un comune virtuoso, in cui l’applicazione di buone pratiche si traduce in un miglioramento della qualità della vita e in un risparmio per il Comune e quindi per i cittadini. Ad es. impostare la politica dei rifiuti sulla tecnica “rifiuti zero” riduce il ricorso allo smaltimento indifferenziato e quindi abbatte il costo del servizio di smaltimento rifiuti al Comune e al cittadino, oppure ancora l’installazione di illuminazione pubblica e semaforica a LED riduce la bolletta energetica del Comune e l’impatto ambientale, ecc...
- Toglieremo l’indennità del presidente del consiglio comunale, che oggi ha lo stipendio di un assessore, parificandola a quella di ogni consigliere comunale.

domenica 2 maggio 2010

2. PER LA SICUREZZA PUBBLICA

La sicurezza sta nel rispetto delle regole di convivenza civile, in un’Amministrazione trasparente e nel miglioramento della coesione sociale. Il controllo del territorio e il pronto intervento sono strumenti da sostenere e perseguire, ma non sono sufficienti, perché è necessaria, innanzitutto, la prevenzione. L’inchiesta Aemilia ci dimostra che il radicamento della criminalità organizzata è entrato in profondità nella società emiliana, coinvolgendo numerosi settori dell’economia e della società, e va contrastato con strumenti adeguati all’altezza della situazione. Il Comune deve fare la sua parte, perché un’amministrazione vigile, responsabile, trasparente e rigorosa può ostacolare le presenze criminali mobilitando le coscienze e rispettando essa stesse le regole e i principi di una buona e sana amministrazione.
Promuoveremo la sicurezza con queste azioni:
• Per prima cosa introdurremo nell’amministrazione comunale quelle competenze e quegli strumenti utili ad alzare le barriere contro i tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata. Per il buon funzionamento della macchina comunale e velocizzare le pratiche è, infatti, prioritario garantire il corretto funzionamento degli uffici al fine di uscire dal commissariamento di fatto dell’Ente attraverso il controllo preventivo della Prefettura sugli atti del Comune. Recuperare la piena autonomia d’azione del Comune è il primo obiettivo che perseguiremo.
• Aderiremo ad “Avviso pubblico”, l’associazione degli enti locali contro le mafie, a testimonianza della ferma volontà di cancellare dall’immagine del Comune di Finale Emilia il marchio del coinvolgimento nell’inchiesta Aemilia, ma anche per ricercare nuove collaborazioni e strumenti nel contrasto alla criminalità organizzata.
• Gestiremo gli appalti pubblici senza fare ricorso alla pratica del massimo ribasso, ma premiando le offerte qualitativamente migliori, che non facciano ricorso al subappalto e che garantiscano un lavoro stabile e sicuro. Il contrasto alla criminalità organizzata parte anche dall’impedire che offerte anomale possano arrivare a vincere bandi di gara.
• Dichiareremo il Comune di Finale Emilia città “NO SLOT” poiché la ludopatia è diventata anche nella nostra città un problema sociale ed economico rilevante. Introdurremo un regolamento comunale per limitare la diffusione delle slot vietandone l’installazione nei pressi dei luoghi sensibili, rifiuteremo la pubblicità commerciale pubblica di queste attività e ne vieteremo l’esposizione nei luoghi pubblici frequentati dai giovani. Introdurremo nei regolamenti per le imposte locali agevolazioni per gli esercizi commerciali che dismetteranno le slot già installate nei propri locali. Bloccheremo nella rete wi-fi locale l’accesso ai siti di giochi d’azzardo on line.
• Attueremo un vero e proprio “bilancio sulla sicurezza”, con momenti stabili di confronto tra Amministrazione comunale e Forze dell’ordine e che veda partecipi anche il mondo del volontariato e le associazioni di categoria e sindacali.
• Amplieremo l’installazione di punti di osservazione con telecamere per monitorare le vie principali d’accesso al territorio.
• Garantiremo alla frazione di Massa Finalese un’unità fissa della Polizia Municipale.
• Dedicheremo una parte del lavoro della Polizia Municipale al controllo dei cantieri per contrastare il lavoro nero e garantire il rispetto della sicurezza sul lavoro.
• Realizzeremo una politica di inclusione rivolta alle fasce più emarginate e socialmente deboli (situazioni di disagio, immigrazione e povertà). È un dato evidente che chi si sente “incluso” e si sente parte di un gruppo sociale, più facilmente segue le regole della vita civile.
• Nel cammino verso la ricostruzione riqualificheremo gli spazi pubblici per favorire la creazione di luoghi pubblici vissuti che portino al controllo naturale del territorio da parte di tutti i cittadini.
• Lavoreremo per assicurare che i presidi delle Forze dell'ordine dell’Area Nord presenti sul territorio rimangano operativi e non subiscano razionalizzazioni di strutture e personale.

sabato 1 maggio 2010

1. PER GOVERNARE CON I CITTADINI

Quante volte siamo stati invitati ad esprimere le nostre opinioni sui servizi pubblici, sul bilancio, sulle scelte in materia urbanistica o sulla mobilità? La partecipazione per alcuni è uno slogan per validare decisioni già assunte (come nel caso del finto percorso partecipato sulla ricostruzione); per noi le idee dei cittadini sono una ricchezza, un patrimonio che gli amministratori devono utilizzare per svolgere nel modo migliore la funzione di governo.
Cittadini protagonisti nelle scelte
Informare i cittadini con semplicità, chiarezza e completezza dei fatti che riguardano l’Amministrazione e il territorio è alla base di ogni percorso di partecipazione. Troppe volte in questi anni non ci sono stati forniti gli elementi necessari per comprende il merito delle decisioni che venivano assunte. Troppe volte le decisioni assunte sono state nascoste ai cittadini.
Vogliamo voltare pagina, e daremo alle persone l’opportunità di diventare cittadini attivi utilizzando tutti i supporti disponibili per permettere a tutti di esercitare il diritto‐dovere di partecipare al governo della cosa pubblica e controllare l’operato degli amministratori.
Per questo attiveremo strumenti concreti per fornire a tutta la cittadinanza un punto di vista imparziale su temi di particolare rilevanza che rendano i cittadini protagonisti nelle scelte: bilancio partecipativo, consultazioni periodiche della cittadinanza, consigli comunali tematici aperti durante il quale i cittadini potranno esprimere le proprie opinioni, rinnovamento del funzionamento delle consulte di frazione, sono alcuni degli strumenti che metteremo in campo.