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domenica 9 maggio 2010

9. PER UNA FINALE EMILIA A “RIFIUTI ZERO”

Lo smaltimento dei rifiuti di Finale Emilia è sempre stato connesso alle vicende della locale discarica che si trascinano ormai da 15 anni. L’obiettivo di realizzare una nuova discarica in questo territorio nacque diversi anni or sono come intervento pubblico in risposta ad un bisogno di smaltimento di rifiuti urbani dei Comuni dell’Area Nord. Questo obiettivo è stato nel corso degli anni stravolto e oggi Feronia (società costituita da Hera e Sorgea) - gestore della discarica - persegue l’obiettivo di realizzare un nuovo maxi ampliamento che risponde agli interessi degli azionisti pubblici-privati di Hera; il tutto con la complicità dell’Amministrazione comunale attuale, interessata ad incassare i contributi economici previsti a compensazione del danno ambientale che subisce la comunità.
Durante la giunta Ferioli si è realizzato un primo ampliamento della discarica e si sono poste le condizioni per un nuovo e pericoloso maxi ampliamento.
Ecco come sono andate le cose: nel 2012 l’amministrazione comunale ha autorizzato il primo ampliamento della discarica per 374mila ton. di rifiuti a fronte di un contributo compensativo di 889mila €. Ampliamento rapidamente esaurito con l’arrivo di rifiuti speciali industriali provenienti dal bacino Hera, oltre ad inerti e materiale conferito a seguito del terremoto, e con la paradossale conseguenza che ora si prevede di conferire i rifiuti urbani prodotti dai cittadini all’inceneritore Hera di Modena. Nel 2014 una grande mobilitazione popolare è riuscita a fermare un nuovo progetto di maxiampliamento della discarica ma, sul finire del 2015, Feronia ripropone un nuovo maxi-intervento per ospitare 1,8 milioni di tonnellate di rifiuti industriali speciali. Contro questo progetto a gennaio 2016 abbiamo già presentato un’osservazione in Provincia durante la fase di Valutazione di Impatto Ambientale e negheremo ogni autorizzazione a qualsiasi nuovo ampliamento della discarica.
È altresì necessario fare una valutazione accurata della strategia di smaltimento dei rifiuti urbani, dal momento che portare i rifiuti dei finalesi all’inceneritore di Modena è sbagliato ed antieconomico, e tutto questo determina per il 2016 un forte aumento della tariffa che, combinata ad altre situazioni di criticità del servizio, produce un insostenibile incremento del 13% della tariffa rifiuti (Tari), già deliberato dall’Amministrazione in modo indistinto su tutte le categorie di utenza.
In virtù di questa situazione riteniamo necessario porre nell’assemblea dei soci di Geovest (gestore della raccolta rifiuti) la necessità della ridefinizione degli indirizzi aziendali per migliorare il servizio e ridefinire le strategie.
Infatti, mentre da un lato i cittadini s’impegnano nella raccolta differenziata anche con positivi risultati, dall’altro si è determinata una situazione contraddittoria con uno sconsiderato aumento della tariffazione e forte penalizzazione di tutte le utenze domestiche e attività produttive.
Allo stesso tempo, è molto importante continuare ad investire nella raccolta differenziata e incentivare comportamenti virtuosi perché necessari all’ambiente e utili ad abbattere i costi dello smaltimento, dal momento che la parte più costosa della gestione dei rifiuti è proprio lo smaltimento dell’indifferenziato.
Per uscire da questa situazione che condanna Finale Emilia a diventare il polo pattumiera della Provincia, da un lato impediremo ogni ampliamento della discarica, e dall’altro adotteremo il metodo “rifiuti zero” con una raccolta differenziata porta a porta e con un sistema di tariffazione puntuale, applicando tariffe differenziate per premiare i cittadini più “riciloni” come previsto dalla normativa regionale.
Così renderemo inutili gli ulteriori ampliamenti della discarica come fino ad ora previsto e, progressivamente, il costo del servizio di smaltimento rifiuti potrà essere contenuto e diminuire con vantaggi economici per il cittadino e standard di qualità ambientale più elevati.

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