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lunedì 24 ottobre 2016

CONSIGLIERI COMUNALI PER IL NO ALLA RIFORMA

Come consigliere comunale di Finale Emilia ho firmato l'appello degli amministratori locali per il NO al referendum costituzionale del 4 dicembre prossimo. Ho firmato perchè gli enti locali, e con essi i cittadini, perdono autonomia e diventano semplici emanazioni periferiche del governo centrale. Inoltre, con la clausola di supremazia che con la riforma verrà introdotta, i Comuni perdono il potere di decidere su materie che riguardano il loro territorio e ai cittadini viene sottratta la possibilità di incidere sulle scelte li riguardano.


Visita la pagina web amministratori per il NO Leggi la mozione per il no alla riforma costituzionale che ho presentato in consiglio comunale


NO DELL'ITALIA DEI SINDACI DEGLI AMMINISTATORI E DEI CONSIGLIERI LOCALI

Siamo sindaci, amministratori e consiglieri di comuni, municipi, circoscrizioni, province e regioni.

Il prossimo 4 dicembre voteremo NO al Referendum sul cambiamento della Costituzione.

Voteremo NO perché le modifiche previste riducono gli spazi della democrazia anche alle comunità locali e alle loro istituzioni e accentuano un centralismo dall'alto che impoverisce e mortifica il sistema delle autonomie: municipi,

I cittadini -e le loro istituzioni locali- vengono privati della possibilità di partecipare alla individuazione e alla decisione di scelte su temi rilevantissimi che li riguardano in prima persona: dal sistema sanitario ai servizi sociali, dall'ambiente alle opere pubbliche sul territorio.

Dopo avere usato gli enti locali (e i cittadini) come bancomat per tagliare la spesa pubblica -tagli che hanno avuto pesantissime ripercussioni sull'erogazione di servizi sociali e di pubblica utilità- con la riforma costituzionale proposta si trasformerebbe il sistema delle autonomie locali in semplici diramazioni periferiche di un'architettura costituzionale dove il governo centrale è il perno di tutto.

Attraverso l'invocazione dell'”interesse nazionale”, al sistema delle autonomie locali potrà essere sottratto il potere di decidere su materie che riguardano l'assetto del territorio, la definizione e l'individuazione di opere pubbliche, la salvaguardia del paesaggio. La possibilità per i cittadini di partecipare di incidere sulle scelte locali ne verrebbe fortemente ridimensionata. Un Senato non più eletto, non rappresenta né i cittadini, né i territori. E' un Senato indebolito, privo delle funzioni essenziali per realizzare un regionalismo cooperativo, che non decide sulle leggi più rilevanti per il governo locale.

Questa riforma non dà, ma toglie democrazia ai cittadini; non migliora, ma peggiora l'autonomia e la capacità di intervento delle istituzioni locali; non aumenta, ma indebolisce il sistema di garanzie nel rispetto delle tutele dei diritti -sociali, di cittadinanza e di partecipazione politica- sanciti nella prima parte della Costituzione.

E' per questo motivo che noi – che siamo a contatto diretto ogni giorno con i cittadini, di cui raccogliamo le sofferenze sociali, le richieste, le speranze di un paese migliore- il prossimo 4 dicembre voteremo NO.
comuni, province, regioni.

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