Ho presentato al consiglio comunale di Finale Emilia la mozione predisposta da Attac Italia per dire stop al Fiscal Compact e fermare l'austerità. La mozione per i consigli comunali è una delle azioni previste dalla campagna nazionale per fermare l'entrata in vigore del trattato europeo che prevede che il debito pubblico di ogni paese debba scendere al di sotto del 60% del Pil entro i prossimi venti anni. Per l'Italia l'applicazione di questa regola comporta tagli alla spesa pubblica pari ad oltre 50 miliardi di euro l'anno per i prossimi venti anni. Ovvero macelleria sociale.
VUOI SAPERNE DI PIU' SUL FISCAL COMPACT?
- In breve: 5 domande e 5 risposte sul Fiscal Compact
- FISCAL COSA? Di Andrea Baranes (pubblicato su Sbilanciamoci)
- FISCAL COMPACT: LA STRETTA FINALE DI SCHAUBLE (di Marco Bersani)
- MAASTRICHT: 25 ANNI BASTANO (di Marco Bersani)
- L’economia del debito: per le periferie il sindaco di Milano chiede l’elemosina ai ricchi (di Marco Schiaffino)
- E si parli solo del Fiscal Compact! (di Raphael Pepe)
- Fiscal Compact, un appuntamento da non mancare (di Roberto Romano)
- Le ragioni politiche per opporsi al Fiscal Compact (di Francesco Gesualdi)
- Le ragioni politiche per opporsi al Fiscal Compact (di Francesco Gesualdi)
- DERIVATI: IL FUTURO IN FUMO (di Marco Bersani)
Finale Emilia, lì 23/11/2017
Al Sindaco Sandro Palazzi
Al Presidente del Consiglio Comunale Maurizio Boetti
OGGETTO: Mozione contro il Fiscal
Compact
premesso che:
in data 2
marzo 2012 è stato approvato un accordo, sottoscritto da 25 dei 28 stati membri
dell'Unione Europea, denominato Trattato sulla stabilità,
coordinamento e governance nell'unione economica e monetaria, meglio
conosciuto come Fiscal Compact, entrato in
vigore a partire dal 1 gennaio 2013;
considerato che:
il Fiscal
Compact si colloca nel solco di una serie di trattati e regolamenti
(Maastricht, Six Packs, Two Packs) che hanno impresso una svolta alle politiche
economiche dell’Unione Europea, con l’affermarsi di misure liberiste fondate
sul paradigma dell’austerità;
il Fiscal
Compact rende ancor più stringenti le politiche di austerità, attraverso
l'imposizione della regola per cui il debito di ogni paese deve rimanere o
ritornare al di sotto del 60% del Pil, entro i prossimi venti anni, la qual
cosa significherà tagli alla spesa pubblica pari ad oltre 50 miliardi
di euro l'anno per i prossimi venti anni;
il Fiscal
Compact ha aggiunto il “carico da 90” dell’obbligo per
gli Stati contraenti di inserire la “regola aurea” del pareggio di bilancio nel proprio diritto interno,
“preferibilmente a livello costituzionale”, come l'Italia ha fatto con Legge n.
243/2012;
rilevato che:
le misure di
austerità applicate in questi anni hanno già provocato enormi danni sociali,
con un forte aumento della povertà assoluta
(4,7 milioni di persone) e della povertà relativa
(8,4 milioni), e la messa in discussione di diritti primari come il lavoro (37% di disoccupazione giovanile), la salute (12 milioni di persone che rinunciano alle
cure) e l’istruzione (15% di abbandono scolastico);
gran parte
delle misure di austerità sono state in questi anni scaricate sugli enti locali, attraverso il Patto di
stabilità interno, i tagli ai trasferimenti erariali, i tagli lineari delle
spending review, fino a minarne la primaria funzione pubblica e sociale di ente
di prossimità per i servizi ai cittadini;
visto che:
l'art. 16 del Fiscal Compact
prevede che entro il 31 dicembre 2017, i
Parlamenti nazionali siano chiamati a valutare l'efficacia o meno di detto accordo,
prevedendo, in caso di positiva valutazione, un suo inserimento a pieno titolo
nei trattati europei;
in caso di inserimento a pieno
titolo nei trattati europei, il Fiscal Compact godrebbe di una posizione di
primato sull’ordinamento giuridico italiano, rendendo irreversibili le
politiche liberiste di austerità;
IL CONSIGLIO
COMUNALE DI FINALE EMILIA CHIEDE AL PARLAMENTO
A)
di dare un giudizio negativo sugli effetti del Trattato sulla stabilità, coordinamento e
governance nell'unione economica e monetaria, meglio conosciuto come Fiscal Compact, ritirando contestualmente
l'adesione del nostro Paese e comunque impedendo che venga
incardinato nel diritto dell’Unione Europea, conferendogli quel
primato del diritto comunitario che lo renderebbe irreversibile;
B)
di avviare
in sede europea, nelle istituzioni e nella società, una discussione ampia per la
revisione e il superamento di tutti i trattati e regolamenti (a
partire dal Patto di stabilità e crescita e dal pareggio di bilancio in
Costituzione) che hanno impresso una svolta alle politiche
dell’'Unione Europea e che hanno scaricato la gran parte delle misure liberiste
e di austerità sugli enti locali;
IMPEGNA IL
SINDACO
1)
ad inoltrare
questo ordine del giorno:
-
alla Camera
dei Deputati (amera_protcentrale@certcamera.it)
-
al Senato
della Repubblica (amministrazione@pec.senato.it)
-
all’Anci (amministrazione@pec.anci.it) sollecitandolo a prendere analoga posizione;
-
2)
ad informare
la cittadinanza sulle motivazioni del presente ordine del giorno.
F.to Stefano Lugli
Consigliere Comunale lista Sinistra Civica
Nessun commento:
Posta un commento