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domenica 26 novembre 2017

MOZIONE PER FERMARE IL FISCAL COMPACT

Ho presentato al consiglio comunale di Finale Emilia la mozione predisposta da Attac Italia per dire stop al Fiscal Compact e fermare l'austerità. La mozione per i consigli comunali è una delle azioni previste dalla campagna nazionale per fermare l'entrata in vigore del trattato europeo che prevede che il debito pubblico di ogni paese debba scendere al di sotto del 60% del Pil entro i prossimi venti anni. Per l'Italia l'applicazione di questa regola comporta tagli alla spesa pubblica pari ad oltre 50 miliardi di euro l'anno per i prossimi venti anni. Ovvero macelleria sociale. 


VUOI SAPERNE DI PIU' SUL FISCAL COMPACT?
Stop Fiscal Compact!  Articolo di  Marco Bersani pubblicato su Il Manifesto del 23.9.2017
- FISCAL COSA? Di Andrea Baranes (pubblicato su Sbilanciamoci)
- MAASTRICHT: 25 ANNI BASTANO (di Marco Bersani)
E si parli solo del Fiscal Compact!  (di Raphael Pepe)
DERIVATI: IL FUTURO IN FUMO (di Marco Bersani)


Finale Emilia, lì 23/11/2017

Al Sindaco Sandro Palazzi

Al Presidente del Consiglio Comunale Maurizio Boetti

OGGETTO: Mozione contro il Fiscal Compact

premesso che:
in data 2 marzo 2012 è stato approvato un accordo, sottoscritto da 25 dei 28 stati membri dell'Unione Europea, denominato Trattato sulla stabilità, coordinamento e governance nell'unione economica e monetaria, meglio conosciuto come Fiscal Compact, entrato in vigore a partire dal 1 gennaio 2013;

considerato che:
il Fiscal Compact si colloca nel solco di una serie di trattati e regolamenti (Maastricht, Six Packs, Two Packs) che hanno impresso una svolta alle politiche economiche dell’Unione Europea, con l’affermarsi di misure liberiste fondate sul paradigma dell’austerità;

il Fiscal Compact rende ancor più stringenti le politiche di austerità, attraverso l'imposizione della regola per cui il debito di ogni paese deve rimanere o ritornare al di sotto del 60% del Pil, entro i prossimi venti anni, la qual cosa significherà tagli alla spesa pubblica pari ad oltre 50 miliardi di euro l'anno per i prossimi venti anni;

il Fiscal Compact ha aggiunto il “carico da 90” dell’obbligo per gli Stati contraenti di inserire la “regola aurea” del pareggio di bilancio nel proprio diritto interno, “preferibilmente a livello costituzionale”, come l'Italia ha fatto con Legge n. 243/2012;

rilevato che:
le misure di austerità applicate in questi anni hanno già provocato enormi danni sociali, con un forte aumento della povertà assoluta (4,7 milioni di persone) e della povertà relativa (8,4 milioni), e la messa in discussione di diritti primari come il lavoro (37% di disoccupazione giovanile), la salute (12 milioni di persone che rinunciano alle cure) e l’istruzione (15% di abbandono scolastico);

gran parte delle misure di austerità sono state in questi anni scaricate sugli enti locali, attraverso il Patto di stabilità interno, i tagli ai trasferimenti erariali, i tagli lineari delle spending review, fino a minarne la primaria funzione pubblica e sociale di ente di prossimità per i servizi ai cittadini;

visto che:

l'art. 16 del Fiscal Compact prevede che entro il 31 dicembre 2017, i Parlamenti nazionali siano chiamati a valutare l'efficacia o meno di detto accordo, prevedendo, in caso di positiva valutazione, un suo inserimento a pieno titolo nei trattati europei;

in caso di inserimento a pieno titolo nei trattati europei, il Fiscal Compact godrebbe di una posizione di primato sull’ordinamento giuridico italiano, rendendo irreversibili le politiche liberiste di austerità;
  
IL CONSIGLIO COMUNALE DI FINALE EMILIA CHIEDE AL PARLAMENTO
  
A)     di dare un giudizio negativo sugli effetti del Trattato sulla stabilità, coordinamento e governance nell'unione economica e monetaria, meglio conosciuto come Fiscal Compact, ritirando contestualmente l'adesione del nostro Paese e comunque impedendo che venga incardinato nel diritto dell’Unione Europea, conferendogli quel primato del diritto comunitario che lo renderebbe irreversibile;

B)      di avviare in sede europea, nelle istituzioni e nella società, una discussione ampia per la revisione e il superamento di tutti i trattati e regolamenti (a partire dal Patto di stabilità e crescita e dal pareggio di bilancio in Costituzione) che hanno impresso una svolta alle politiche dell’'Unione Europea e che hanno scaricato la gran parte delle misure liberiste e di austerità sugli enti locali;

IMPEGNA IL SINDACO

1)       ad inoltrare questo ordine del giorno:
-          alla Camera dei Deputati (amera_protcentrale@certcamera.it)
-          al Senato della Repubblica (amministrazione@pec.senato.it)
-          all’Anci (amministrazione@pec.anci.it) sollecitandolo a prendere analoga posizione;
-           
2)       ad informare la cittadinanza sulle motivazioni del presente ordine del giorno.


F.to Stefano Lugli
Consigliere Comunale lista Sinistra Civica

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