Cerca nel blog

lunedì 8 aprile 2019

Auditorium, bilancio e “Compagno mitra”: il pessimo marzo della giunta Palazzi


Il nostro articolo per il numero di aprile 2019 di Piazza Verdi è dedicato a tre vicende che sono accadute nel mese di marzo: l'approvazione del bilancio di previsione, la perdita dei fondi per l'auditorium e la presentazione del libro "Compagno mitra".


Il 22 marzo è stato approvato dal consiglio comunale con solo due voti di scarto il bilancio di previsione 2019 del Comune di Finale Emilia. Il bilancio di previsione è per una giunta comunale il documento più importante dell’anno, quello che deve indicare obiettivi da perseguire e azioni per raggiungerli, ma il sindaco è arrivato a questo appuntamento in grande difficoltà e con una maggioranza in mano ai consiglieri usciti dalla Lega. Al momento del voto i consiglieri di maggioranza Boetti e Paganelli non hanno preso parte alla votazione segnando la loro distanza rispetto alla giunta. Il bilancio è stato dunque approvato con 8 voti favorevoli della lista del sindaco e della Lega e i 6 voti contrari delle opposizioni. Mai come oggi i numeri per il sindaco in consiglio comunale sono risicati.

Nel mio intervento ho evidenziato l’immobilismo in cui versano le opere pubbliche, cosa di cui tutti i cittadini si rendono conto. Gli obiettivi del piano delle opere pubbliche del 2019 sono gli stessi del 2016, e possiamo già dire che gran parte delle opere indicate non si realizzeranno essendo ad un livello di progettazione arretrato. Per centro sportivo, teatro, municipio a Finale, scuola di musica e scuola media a Massa e cimiteri ci sarà ancora da attendere a lungo prima di vedere partire i cantieri. Una situazione inaccettabile, anche perché le risorse ci sono ma non vengono spese perché manca la capacità di tradurle prima in progetti e poi in cantieri. Esemplificative di queste carenze il Pala Diversivo a Massa, pronto da quasi due anni ma inutilizzabile perché mancano poche opere di urbanizzazione a carico della giunta per appena 30.000 € su un investimento donato alla comunità di 1 milione di €. E soprattutto la vicenda dell’auditorium di Finale, che nel bilancio 2019 era ancora classificato come una struttura “in zona da definire” e per il quale la Regione ha cancellato 1,3 milioni di € destinati al Comune in quanto la giunta non è riuscita a presentare uno straccio di progetto a 3 anni dall’assegnazione delle risorse.
Analogo ragionamento vale per la manutenzione delle strade: la giunta Palazzi ha incassato nel corso del suo mandato 1,7 milioni di € di rimborso IMU dallo Stato per gli immobili inagibili. Risorse che dovevano essere destinate al rifacimento degli asfalti ma che in gran parte non sono ancora state utilizzate. E nel frattempo le strade più pericolose vengono chiuse al traffico e l’unico cantiere partito in via Fruttarola è stato subito fermato per gravi inadempienze nell’affidamento dei lavori.
La delega ai lavori pubblici è in capo al sindaco, e per queste palesi inadeguatezze abbiamo chiesto che vi rinunci e la assegni ad altro assessore con maggiori competenze. Il sindaco non ci ha voluto ascoltare, ma torneremo a porre la questione fino a quando la situazione nell’ufficio lavori pubblici non cambia, perché Finale Emilia non può permettersi altri due anni di questo immobilismo.
Ho criticato anche la scelta iniqua di applicare, ancora una volta, l’Irpef ad aliquota unica allo 0,8% e non per fasce di reddito, il che significa che chi ha un reddito Irpef di 11.000 € paga le tasse con la medesima aliquota di chi ha un reddito Irpef di 100.000 €. La nostra proposta è quella di applicare l’Irpef per scaglioni di reddito ed alzare la soglia di esenzione: solo in questo modo è possibile tutelare le fasce più deboli. Applicare l’Irpef ad aliquota fissa è lo stesso principio della flat tax proposta dal governo giallo verde: con una tassa piatta si fa pagare di più chi ha di meno, mancando di rispetto al principio della progressività fiscale previsto dalla Costituzione. 
Il mese di marzo si è concluso con la indegna presentazione da parte dell’assessorato alla cultura del libro “Compagno mitra” di Gianfranco Stella. Si tratta di un libro revisionista e un’operazione politica il cui unico scopo è quello di gettare fango sulla lotta di Liberazione. Finale Emilia è il primo comune italiano che presenta il volume di un autore che generalmente è ospitato da partiti di estrema destra. Abbiamo chiesto le dimissioni dell’assessore Borgatti, perché se dopo tre anni non comprende la differenza fra il suo ruolo politico e quello istituzionale non può rappresentare tutti i finalesi. 

Stefano Lugli
Consigliere comunale Sinistra Civica per Finale Emilia

Nessun commento:

Posta un commento