Ritardo. La giunta arriva
costantemente in ritardo su tutto: dal taglio dell’erba, all’organizzazione dei
servizi, dalla manutenzione delle strade, alla pubblicazione dei bandi. Per non
parlare della incapacità di utilizzare in tempi celeri le risorse disponibili. Palazzi
non è invece arrivato in ritardo nel disinvestire nel welfare: il primo
bilancio della sua giunta si è caratterizzato per il taglio di diversi servizi
sociali e scolastici e un aumento medio del 25% delle rette di nido, mensa e scuolabus.
Immobilismo. È sotto gli occhi
di tutti che la ricostruzione pubblica è al palo. È solo con il consiglio
comunale del 20 giugno 2018 che sono state stanziate le risorse per affidare
gli incarichi necessari alla progettazione per il recupero di Municipio,
Castello delle Rocche e Torre dei Modenesi, e questo significa che ci vorranno
ancora anni prima di vedere muratori al lavoro. C’è la speranza che entro la
fine della legislatura partano i cantieri per il centro sportivo, la piscina
esterna e il Teatro Sociale, ma anche per queste opere il ritardo accumulato è
notevole. Il motivo sta nelle scelte sbagliate del sindaco - per sua stessa
ammissione - nell’organizzazione dell’Ufficio lavori pubblici, che per lungo
tempo ha lavorato a ritmi ridotti.
Autosufficienza. La pagella della
partecipazione segna un zero tondo: zero incontri con i cittadini e le frazioni
per la preparazione del bilancio; zero presenze del sindaco nelle riunioni
pubbliche della consulta di Massa Finalese; zero i rapporti con
l’associazionismo. Un atteggiamento frutto di una presunzione di
autosufficienza sbagliata, che invece è la conferma dei limiti di azione della
giunta.
Pregiudizi. La giunta, e
soprattutto il sindaco, manifesta pregiudizi su tutto ciò che non è in linea
con il “pensiero leghista”. E allora l’ANPI viene esclusa dalle celebrazioni
del 25 aprile e del 2 giugno; i 5 richiedenti asilo ospitati a Massa Finalese
nell’appartamento di un privato sono diventati per diversi mesi l’arma di una
pesante campagna demagogica; Regione e Unione dei Comuni a guida Pd sono visti
come nemici e non come istituzioni con cui rapportarsi. È un comportamento
immaturo, che rende l’idea della difficoltà con cui la giunta si relaziona con
tutto ciò che non le è affine.
Scaricabarile. È colpa di 70
anni di giunte comuniste. È colpa di Ferioli. È colpa della Regione. Quante
volte avete sentito questo ritornello utilizzato da sindaco e assessori? Per la
giunta c’è sempre qualcuno a cui scaricare le colpe dei propri fallimenti.
È tutto da
buttare? L’azione
di una giunta abbraccia molti temi, e non tutto è sbagliato. La scelta di
opporsi all’autostrada cispadana e all’ampliamento della discarica sono punti
su cui da anni siamo impegnati e il nostro leale sostegno a supporto di queste
battaglie non è mancato. Ma la gestione ambientale del territorio riguarda
molti altri aspetti, a partire dall’insufficienza dell’attuale ufficio
ambiente, da relazioni timide con le aziende impattanti, dalla mancata
attivazione dei monitoraggi ambientali promessi. La questione ambientale è
stata al centro dell’ultima campagna elettorale, ma dopo due anni si può dire
che il fervente ambientalismo che
caratterizzava gli attuali amministratori quando erano all’opposizione si è
notevolmente affievolito.
Che fare per il
futuro?
Palazzi e la sua maggioranza si sono presentati con una forte carica
innovativa, e per questo hanno ottenuto un consenso traversale, ma alla prova
dei fatti l’azione della giunta è insufficiente. Il nostro impegno è dunque
rivolto a costruire fin da ora le condizioni per il cambiamento. E lo facciamo
declinando il nostro programma in proposte concrete che portiamo in consiglio
comunale per presentare già dai banchi dell’opposizione un modo diverso di gestire
la città, che fra tre anni vogliamo diventi il prossimo governo di Finale
Emilia.
Stefano Lugli
Consigliere comunale Sinistra Civica per Finale Emilia
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