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mercoledì 2 gennaio 2019

Discarica, il governo del poplo è contro il popolo di Finale Emilia

Il nostro articolo sul numero di gennaio 2019 di Piazza Verdi è dedicato al parere del governo Conte favorevole alla realizzazione dell'ampliamento della discarica di Finale Emilia. Un atto che ha accelerato l'iter autorizzativo del progetto proposto da Feronia e voluto dalla Regione.
Rassegna stampa

DISCARICA: IL GOVERNO DEL POPOLO È CONTRO IL POPOLO DI FINALE EMILIA
Come tutti ricorderanno l’iter di autorizzazione dell’ampliamento della discarica da 1,5 milioni di ton. di rifiuti speciali era finito nelle mani del Governo a seguito del dissenso espresso dal Comune di Finale Emilia in sede di Conferenza dei servizi. Ebbene, il 28 novembre 2018 la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha ritenuto mancassero i presupposti per esprimere un parere rispetto all’ampliamento in quanto il Comune di Finale Emilia non avrebbe argomentato adeguatamente le motivazioni a sostegno della contrarietà ad ospitare sul territorio comunale una nuova discarica.
Consideriamo la decisione del governo Conte un vero e proprio tradimento degli impegni assunti con i finalesi. Parliamo di tradimento perché, il governo avvalla le motivazioni degli enti che hanno espresso parere favorevole all’ampliamento e di fatto non riconosce la volontà del consiglio comunale che nella seduta del 6 ottobre 2016 ha detto un chiaro no ad una nuova discarica. Così facendo il governo giallo-verde si rende complice di chi vuole portare nuovi rifiuti a Finale Emilia. E pensare che la bassa modenese esprime due parlamentari nella maggioranza di governo (Guglielmo Golinelli di Mirandola per la Lega e Vittorio Ferraresi di Finale Emilia, viceministro alla giustizia per il M5S), che evidentemente non avevano la nostra città in cima ai loro pensieri. Il governo del popolo è dunque contro la volontà popolare espressa dal consiglio comunale di Finale Emilia. 
Dal verbale della riunione istruttoria che si è tenuta a Roma il 6 aprile 2018 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri emerge come il sindaco Palazzi abbia illustrato come la zona interessata dall’ampliamento sia già soggetta ad inquinamento da metalli pesanti e spieghi come il territorio sia compromesso dalla presenza di diverse attività impattanti. Il sindaco commette però il grave errore di non consegnare documenti a sostegno delle proprie tesi, una leggerezza probabilmente dovuta alla convinzione di trovarsi di fronte ad un “governo amico”. Sono i pareri di Arpae, AUSL e Regione Emilia-Romagna a demolire l’opposizione di Finale Emilia: nel verbale si legge che “Arpae fa rilevare che non è stato rilevato un nesso causale tra i valori dei metalli pesanti e la presenza della discarica chiusa” (e se le cose stanno così chiediamo che si indaghi sulle cause dell’inquinamento) mentre “l’AUSL di Modena riferisce che la discarica non contribuisce ad incrementare il rischio ambientale e non risulta compromessa la salute umana”. Sono affermazione che ci lasciano sconcertati, perché sono numerosi gli studi in cui si afferma esattamente il contrario; fra i più autorevoli segnaliamo quello condotto dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio sanitario regionale del Lazio i cui risultati mostrano una correlazione evidente tra la presenza di discariche e la probabilità di sviluppare patologie respiratorie (www.eraslazio.it).
Sempre dalla lettura del verbale emerge che la Regione Emilia-Romagna evidenzia come “lo scavo e trattamento dei rifiuti presenti nella discarica esaurita possa contribuire in modo significativo a limitare la possibile produzione e la diffusione di inquinanti nelle falde acquifere presenti nell’area della discarica”. Il ricatto posto dalla Regione per la bonifica della discarica esaurita (prevista all’interno del progetto di ampliamento) è inaccettabile: l’intervento di bonifica va fatto a prescindere e non può essere subordinato ad un nuovo ampliamento. E la bonifica dovrebbe essere obiettivo prioritario dell’amministrazione, ma constatiamo che su questo fronte la giunta Palazzi non si è mossa incrinando la credibilità stessa dell’opposizione alla discarica.
Noi continuiamo a chiedere a tutti gli enti coinvolti il rispetto di quello che l’assemblea elettiva finalese ha democraticamente scelto per il futuro della propria comunità, anche a garanzia del rapporto fiduciario fra enti subordinati amministrativamente. La Regione Emilia-Romagna chiuda dunque questa vicenda togliendo Finale Emilia dall’elenco dei siti destinati ad ospitare nuovi discariche e non imponga la propria volontà ad una comunità che ha già pagato un prezzo troppo alto in termini di impatto ambientale. E se la giunta Bonaccini decidesse di andare avanti chiederemo al sindaco di avanzare ricorso al Tar affidando la presentazione ad uno studio specializzato in materia ambientale. 
Invitiamo i finalesi alla mobilitazione a Modena il 17 gennaio 2019 presso la sede di Arpae in via Giardini 472 alle ore 10.00 quando si terrà la riunione decisoria della Conferenza dei servizi. Sarà l’ennesimo tentativo di far valere le ragioni di una comunità che vuole cambiare il proprio destino. 

Stefano Lugli
Consigliere comunale Sinistra Civica per Finale Emilia

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