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sabato 23 marzo 2019

Report consiglio comunale sul bilancio del 22 marzo 2019

Ecco il resoconto della seduta di Consiglio comunale di Finale Emilia del 22 marzo 2019 e di come ho votato per la lista Sinistra Civica per Finale Emilia. Il dibattito è stato caratterizzato dalla approvazione delle aliquote IMU, TASI e Irpef, del Documento Unico di Programmazione e del bilancio di previsione 2019-2021.


APPROVAZIONE ALIQUOTE IMU, TASI, IRPEF
L’approvazione delle aliquote di imposta per IMU, TASI e Irpef è un atto propedeutico all’approvazione del bilancio di previsione, perché indica le entrate tributarie.
La mia critica è principalmente rivolta all’Irpef, e nel mio intervento ho denunciato ancora una volta l’iniquità dell’applicazione dell’imposta ad aliquota unica allo 0,8% (il massimo consentito) e non per fasce di reddito. Una scelta aggravata dal fatto che la soglia di esenzione dal pagamento dell’imposta è fissata ad appena 10.000 €, il che significa che chi ha un reddito Irpef di 11.000 € paga la medesima aliquota di chi ha un reddito Irpef di 100.000 €. La nostra proposta è quella di applicare l’Irpef per scaglioni di reddito ed alzare la soglia di esenzione: solo in questo modo è possibile tutelare le fasce più deboli. Applicare l’Irpef ad aliquota fissa è lo stesso principio della flat tax proposta dal governo nazionale: con una tassa piatta si fa pagare di più chi ha di meno, mancando di rispetto al principio della progressività fiscale previsto dalla Costituzione. L’entrata da Irpef vale 1.700.000milioni di €.
Per quanto riguarda l’IMU ho segnalato che nel bilancio pluriennale si prevede l’aumento dell’imposta nel 2020 di circa il 15%. L’entrata da IMU vale 3.250.000 €.
L’entrata da TASI vale 35.000 €.
Le aliquote IMU, TASI e Irpef sono state approvate con il voto della maggioranza e l’astensione di Pd, M5S e Lista civica. Il mio voto è, invece,stato contrario.

APPROVAZIONE DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE E BILANCIO DI PREVISIONE 2019-2021
Il mio intrevento
Il mio intervento è iniziato da una analisi del Documento Unico di Programmazione presentato dalla giuntal. Il  Documento Unico di Programmazione è quel documento che dovrebbe accompagnare il bilancio di previsione indicando gli obiettivi dell’amministrazione e le strategie per realizzarli. Al contrario, il Documento Unico di Programmazione presentato dalla giunta si limita a riportare il copia-incolla del programma elettorale della maggioranza leghista, ormai senza alcuna attinenza con la realtà. Manca totalmente un’idea di città a cui tendere e una prospettiva certa rispetto alla ricostruzione, al recupero e riutilizzo dei contenitori pubblici. Esemplificative di queste carenze la vicenda dell’auditorium, che nel bilancio approvato è ancora classificato come una struttura “in zona da definire”, motivo per il quale la Regione ha cancellato i fondi non avendo il comune presentato uno straccio di progetto a più di 3 anni dall’assegnazione delle risorse.
Imbarazzante la parte dedicata alle opere pubbliche, che ogni anno vengono spostate all’annualità successiva. Gli obiettivi del piano delle opere pubbliche del 2019 sono gli stessi del piano del 2017, e possiamo già dire che gran parte delle opere indicate come obbiettivo del 2019 non si realizzeranno essendo ad un livello di progettazione non particolarmente avanzato. Una situazione inaccettabile anche perché le risorse ci sono, ma non vengono spese perché manca la capacità di tradurle in progetti e poi in cantieri. 
Analogo ragionamento vale per la manutenzione delle strade: la giunta Palazzi ha incassato nel corso del suo mandato 1.7milioni di € di rimborso IMU dallo stato per gli immobili inagibili, risorse che dovevano essere destinate al rifacimento degli asfalti ma che in gran parte finiscono in avanzo di amministrazione per l’incapacità di essere spese.
Nel mio intervento ho criticato anche le politiche del personale. Il piano assunzionale prevede investimenti nella Polizia Municipale e inserimenti di figure in altri servizi non comunque sufficienti ad affrontare di petto le gravi carenze strutturali del comune. Manca completamente un investimento sul personale dei servizi sociali e del nido, che da tempo si regge su figure a tempo determinato e con un alto turno over proprio in un servizio che richiede stabilità per potersi qualificare.
Altro punto che ho toccato è quello del rapporto con l’Unione dei Comuni, da sviluppare per poter sfruttare al meglio i margini di manovra che ci offre liberando risorse umane interne all’ente e svolgendo in maniera associata quelle funzioni che il comune di Finale Emilia da solo sappiamo non essere in grado di svolgere. Un esempio su tutti riguarda le politiche urbanistiche: la giunta ha scelto di non gestire assieme agli altri comuni il percorso verso il nuovo piano regolatore così come previsto dalla nuova legge regionale urbanistica, ma già oggi sappiamo che non possiede al suo interno le risorse umane per rispettare le scadenze fissate dalla legge. Ragionamento analogo vale per i tributi e il personale, su cui auspico maturi nella giunta una riflessione che ci porti a conferire queste funzioni in Unione.

Il dibattito
Il dibattito è stato caratterizzato da due tipi di interventi. Da un lato le critiche puntuali di quei consiglieri di opposizione, ma anche dei consiglieri di Libera scelta (il gruppo staccatosi dalla Lega con supporto esterno alla maggioranza) che hanno puntato l’attenzione in particolare sulle palesi difficoltà di un assessorato ai lavori pubblici che in tre anni non è riuscito a dare gambe alla ricostruzione e alla manutenzione ordinaria delle strade e dei parchi. Dall’altro gli interventi dei capigruppo della lista del sindaco e della Lega che continuano a tenere la testa sotto la sabbia e pur di non ammettere fallimenti che sono evidenti a tutti individuano responsabilità ovunque tranne che in casa loro. 
Intellettualmente molto onesta la replica del vicesindaco Biagi, che ha ammesso le grandi difficoltà in cui si trova la giunta e ha auspicato che il 2019 possa essere l’anno della svolta. Io me lo auguro per Finale Emilia, ma non ci può essere nessuna svolta, perché il bilancio non ne contiene le premesse e perché un assessorato strategico come quello dei lavori pubblici ha già dimostrato di non avere un’organizzazione all’altezza della sfida della ricostruzione.
Nessun intervento da parte del sindaco, un silenzio che vale più di tante parole.

Il voto
Al momento del voto i consiglieri di Libera scelta Boetti e Paganelli non hanno preso parte alla votazione segnando la loro distanza rispetto al resto della maggioranza. Il Docmuneto Unico di Programmazione e il bilancio sono stati dunque approvati con 8 voti favorevoli della lista del sindaco e della Lega e i 6 voti contrari di Sinistra Civica, M5S, Lista civica, Pd. L’assenza dei consiglieri di Libera scelta ha fatto mancare la maggioranza assoluta per avere l’immediata eseguibilità, il che comporta che il bilancio sarà operativo solo trascorsi 10 giorni dalla sua pubblicazione.

La giunta urgente per cancellare l’auditorium dal bilancio
Al termine del consiglio la giunta comunale si è riunita per approvare una variazione di bilancio urgente che toglie 1.3milioni di € dell’auditorium, che come noto sono state cancellate dalla Regione per l’incapacità progettuale dell’Amministrazione. Questa richiesta è stata avanzata dai revisori dei conti per garantire la correttezza del bilancio approvato.

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