Cerca nel blog

mercoledì 15 luglio 2020

Edifici e spazi pubblici: una gestione fallimentare

Nel numero di luglio 2020 di Piazza Verdi vogliamo parlarvi di edifici e spazi pubblici. Edifici che l’Amministrazione vuole abbattere, edifici pronti ma che non vengono aperti, spazi pubblici che offrivano attività e momenti di aggregazione ma che vengono chiusi.

DEMOLIZIONE SCUOLE MEDIE FRASSONI DI FINALE EMILIA
Quando non si sa cosa fare degli immobili pubblici da recuperare la cosa più semplice è abbatterli. È il destino assegnato dalla giunta Palazzi alle ex scuole medie di Finale Emilia che saranno demolite non perché inagibili (una perizia del 2015 certifica l’agibilità della porzione di edificio con accesso da via Rotta) ma per l'assenza di un’idea di città con strutture e servizi a cui tendere e in cui ogni intervento è un tassello di un puzzle. E al posto delle ex scuole medie, che dopo il sisma sono state sedi per tante associazioni, sorgerà un “bel” parcheggio, magari per ricavare qualche posto auto durante i lavori di rifacimento di una piazza Garibaldi di cui nessuno ancora conosce il progetto di riqualificazione. Secondo noi quell’edificio - o almeno parte di esso - poteva e doveva essere recuperato per ricavarne spazi pubblici a disposizione delle associazioni e di tutta la comunità e perché no per attrezzare nuovi spazi didattici nel caso l’emergenza Covid-19 lo rendesse necessario. Per altro la vicinanza con il complesso del Chiostro di Santa Chiara offriva la possibilità di restituire ai finalesi uno spazio ricco di servizi e opportunità. E invece no, si preferisce abbattere un’immobile vissuto da generazioni di finalesi per farci un parcheggio. E il tutto avviene senza alcun confronto con le parti più attive della città, con scelte non discusse neanche in consiglio comunale come se la ricostruzione fosse un affare privato della giunta e non un processo in continua evoluzione che deve crescere ed alimentarsi della partecipazione dei cittadini.
PALADIVERSIVO A MASSA FINALESE
Nei pressi del centro sportivo di Massa Finalese da un anno e mezzo è pronta la struttura denominata Paladiversivo, finanziata con 1 milione di € dalla Fondazione Prosolidar, ma chiusa in attesa che l’amministrazione la prenda in carico e la metta a disposizione dell’Associazione di Promozione Sociale “Il Diversivo” appositamente costituita già all’epoca della precedente amministrazione. Si tratta di una struttura moderna in grado di offrire ai massesi un bar, una ludoteca-biblioteca, una sala prove, una cucina di 80 metri quadrati e una sala polivalente di 200 metri quadrati, e studiata per diventare punto di riferimento per le emergenze della Protezione Civile in caso di calamità naturale. Noi crediamo che questa situazione sia inaccettabile e un’offesa nei confronti dei donatori, e chiediamo ancora una volta alla giunta di attivarsi per aprire questo spazio pubblico che potrebbe essere di grandissima utilità non solo per Massa Finalese.
IDEATTIVA A MASSA FINALESE
Da febbraio lo spazio sociale che le volontarie di Ideattiva hanno aperto nell’immediato post sisma e che per 8 anni è stato promotore di attività, iniziative, corsi e momenti di aggregazione è chiuso per il mancato rinnovo della convenzione di utilizzo dei locali da parte della giunta comunale. La motivazione ufficiale è quella di problemi burocratici legati al contratto d’affitto, ma non possiamo che leggere l’inerzia della giunta come un atto di ritorsione nei confronti di un gruppo di volontarie che hanno esercitato un ruolo attivo nella comunità di Massa Finalese. Anche perché non c’è nemmeno la scusa del “non ci sono soldi”, visto che l’affitto dell’immobile è a carico della Regione che lo finanzia nell’ambito delle politiche di sostegno alle attività sociali nei comuni colpiti dal sisma. Oggi Massa Finalese ha perso uno spazio pieno di vita e energia a causa dell’atteggiamento inqualificabile di una giunta che dimostra sempre di più di non essere all’altezza dei bisogni dei suoi cittadini.

Stefano Lugli
Consigliere comunale Sinistra Civica per Finale Emilia

Nessun commento:

Posta un commento