Per questo sostengo l’iniziativa #DigiTsipras per la
costruzione di una piattaforma sui diritti digitali.
Qua puoi leggere il programma per i diritti digitali assunto dalla lista L'Altra Europa con Tsipras.
INFO: http://digitsipras.wordpress.com/
Qua puoi leggere il programma per i diritti digitali assunto dalla lista L'Altra Europa con Tsipras.
INFO: http://digitsipras.wordpress.com/
La velocità con la quale vengono introdotti i
mutamenti è superiore al tempo di reazione della società nel suo complesso.
Allo stesso tempo, le opportunità di configurare tale processo attraverso il
quadro democratico dei singoli stati stanno scomparendo.
La globalizzazione della conoscenza e della
cultura umana attraverso la digitalizzazione e il collegamento in rete
sfida tutti gli aspetti dei nostri sistemi giuridici, economici e sociali
tradizionali.
Le risposte sbagliate a questa sfida, costituiscono appena una delle ragioni che promuovono l’emergere di uno stato di polizia globale completamente totalitario.
Le risposte sbagliate a questa sfida, costituiscono appena una delle ragioni che promuovono l’emergere di uno stato di polizia globale completamente totalitario.
La paura del terrorismo internazionale fa sì
che la sicurezza sembri più importante della libertà e zittisce molti di
coloro che altrimenti potrebbero difendere la libertà.
Autodeterminazione dell’informazione, libero accesso alla conoscenza e
alla cultura, e tutela della privacy sono i pilastri della
società dell’informazione del futuro.
Solo su questa base è possibile che emerga un
ordine democratico globale che garantisca la giustizia sociale e
l’autodeterminazione.
Un movimento politico Europeo deve voler
agevolare questo ordine e incanalarlo per il bene di tutti.
Riteniamo che questi temi debbano avere il sostegno
dei cittadini da ogni parte dello spettro politico tradizionale perché la
lotta per la tutela della privacy, della libera conoscenza e della cultura è e
deve essere una lotta comune di tutti i cittadini europei.
01 Partecipazione dei cittadini
Consideriamo la
democrazia la migliore forma possibile di governo, perché solo una vera
democrazia consentirà una coesistenza equa e giusta e il bilanciamento degli
interessi individuali all’interno di una comunità.
Vogliamo incrementare e promuovere le
opportunità dirette e indirette di ogni singolo individuo alla partecipazione
democratica anche grazie ai mezzi messi a disposizione della rivoluzione
digitale che permettono di rafforzare la libertà e i diritti civili,
soprattutto la libertà di parola e la possibilità per ciascun individuo di
partecipare i poteri e la libertà.
Vogliamo raggiungere appieno l'obiettivo
dell'Open Government ovvero fornire un nuovo processo politico che si
caratterizza per la trasparenza, l'informazione, la partecipazione e la
collaborazione. Vogliamo che l'attuale cultura di protesta diventi una cultura
partecipativa.
Migliore
partecipazione diretta dei cittadini
Vogliamo uno standard
comune per le iniziative dei cittadini a livello locale, regionale, nazionale
ed europeo. Per responsabilizzare e dare potere ai cittadini attraverso l’uso
di media civici e di altri strumenti informatici, vogliamo iniziative dei
cittadini che possano modificare le costituzioni, leggi, ecc. e che siano
sempre seguite da un referendum, se non approvate dal legislatore.
Vogliamo permettere ai cittadini di
partecipare ai processi legislativi dell’UE in tutte le lingue europee.
Rimozione delle
barriere per la partecipazione politica
Vogliamo che i cittadini
siano in grado di avere un impatto più diretto ed ampio nel dibattito politico
e nel processo decisionale, sia individualmente che collettivamente. Chiediamo
pertanto la rimozione delle barriere inique per la partecipazione di nuovi
partiti politici alle elezioni, come ad esempio l’obbligo di raccogliere un
numero gravoso di firme.
Open Government -
E-democracy - Media Civici
L'Open government prevede
che tutte le attività dei governi e delle amministrazioni dello stato debbano
essere aperte e disponibili, al fine di favorire azioni efficaci e garantire un
controllo pubblico sull’operato.
I soli dati aperti sono facilitatori ma non
garanzia di partecipazione: la partecipazione implica la creazione di canali di
comunicazione preferenziali tra cittadini e governi, dobbiamo considerare quali
sono le strutture che ci permettono di conoscere meglio le esigenze e le
preferenze dei cittadini.
I dati aperti, resi di
dominio pubblico, permettono agli abitanti di interessarsi maggiormente alla
sfera politica consentendo loro non solo di capire meglio i problemi ma di
esigere di più dai propri governi. Perché ciò avvenga devono essere approntati
siti web di facile consultazione aggiornati con la pubblicazione automatica di
tutti gli atti pubblici che non contengano dati sensibili
Le persone prima dei
dati
Prima devono essere
focalizzate le reali esigenze quotidiane dei cittadini poi ci si deve chiedere
come utilizzare i dati per contribuire a soddisfare queste esigenze.
Governo aperto
Un governo aperto non è
solo tecnologia. La pubblicazione di dati, informazioni e del funzionamento
dell'amministrazione devono essere disponibili anche sui media tradizionali.
Un governo aperto deve affrontare la povertà,
promuovere la libertà di associazione, di espressione, l'accesso alle
informazioni per conseguire la riduzione della povertà e favorire una cultura
in cui ognuno sia libero di raggiungere il proprio pieno potenziale.
Media civici
Deve essere favorito
l'uso di strumenti informatici quali i "media civici" che permettono
di promuove o amplificare l’impegno civico e la partecipazione della
cittadinanza alla costruzione delle politiche pubbliche, passando dal semplice
feedback sull'erogazione dei servizi ad una forma di governance in cui gli
abitanti sono parte attiva nelle scelte, cambiando il rapporto tra istituzioni
e cittadinanza, favorendo la valorizzazione di buone pratiche e l’attivazione
di forme di collaborazione.
Infrastruttura di Rete
Non è possibile disporre
di dati aperti senza una buona infrastruttura internet, accessibile anche al di
fuori delle città, dove la connessione internet è spesso scarsa: deve essere
affrontato primariamente il problema delle infrastrutture Internet coinvolgendo
privati e aziende con competenze in questo processo.
02 Trasparenza
La nostra società moderna
si sviluppa molto rapidamente. Maggiori informazioni vengono accumulate e
sempre maggiori informazioni vengono interconnesse.
Le informazioni interconnesse, però, sono
conoscenza e la conoscenza è potere. Quindi, se l'accesso alla conoscenza è
limitato a una piccola cerchia di beneficiari, vi è uno sviluppo inevitabile di
strutture di potere che mettono le singole persone, organizzazioni sociali od
organi dello stato in condizione di vantaggio e quindi compromettono il
processo democratico in una società libera.
Il processo democratico si basa su una vasta
partecipazione di tutti i cittadini nella progettazione e nella supervisione
dei processi sociali; ed è quindi incompatibile con vantaggi informativi, che
gli individui cercano di guadagnare, a discapito della società.
La trasparenza dei processi
amministrativi e politici a tutti i livelli di governo è dunque un diritto
civile fondamentale. Deve essere garantita, protetta e fatta rispettare per
sostenere il nostro ordine libero e democratico.
Trasparenza e responsabilità per le
istituzioni pubbliche, sono la controparte di una buona regolamentazione della
protezione dei dati per preservare la privacy.
Vogliamo chiara trasparenza negli affari
comuni e buona privacy per gli individui.
Trasparenza del
settore pubblico
Il settore pubblico,
compresi gli enti privati che svolgono attività per conto di un ente pubblico,
devono essere trasparenti. Crediamo che sia un diritto fondamentale dei
cittadini poter ispezionare, senza necessità di una specifica giustificazione,
tutti i contratti o i vantaggi finanziari legati alla realizzazione di progetti
e servizi del settore pubblico o del governo.
Le autorità pubbliche dovrebbero essere tenute
a pubblicare regolarmente la descrizione della propria organizzazione e delle
proprie attività, tra cui gli elenchi di tutti gli estratti amministrativi.
Chiunque ha il diritto di accedere ai
documenti e ai procedimenti a tutti i livelli di governo e alle informazioni a
disposizione delle rispettive autorità pubbliche. Il rispetto di questo diritto
deve essere controllato da un organo assolutamente indipendente.
Influenza sulle
decisioni politiche
·
Chiediamo che venga
rivelata l'influenza dei gruppi di interesse e dei lobbisti sulle decisioni
politiche per proteggere il processo democratico e per creare la base per decisioni
trasparenti;
·
Riconosciamo la
consultazione delle parti interessate - come ad esempio le ONG, i sindacati,
gruppi di protezione dell'ambiente, dei diritti civili e le organizzazioni
imprenditoriali - come parte integrante del processo decisionale politico della
società fintanto che questo scambio sia sufficientemente aperto e trasparente;
·
Chiediamo un registro
obbligatorio dei lobbisti per le istituzioni dell'Unione europea. Tale registro
deve essere controllato periodicamente da organismi indipendenti autorizzati.
Protezione degli informatori
Sosteniamo proposte per proteggere le
persone ("divulgatori") che rendono pubbliche questioni di interesse
pubblico, come ad esempio casi di corruzione, insider trading o violazioni dei
diritti umani. In ogni caso, vale la pena sottolinearlo, le eventuali denunce
dovranno seguire il normale corso giudiziario e non processi e condanne
pubblici, di piazza. Con l'ovvia attenzione alla privacy degli indagati.
03 Protezione della privacy
Gli europei hanno una
gloriosa storia nella lotta per i propri diritti fondamentali e le libertà dei
propri concittadini.
La minaccia rappresentata da misure di
sorveglianza illegali ed eccessive, imposte su di noi dai governi locali ed
esteri, sia in risposta al terrorismo che ad altre minacce, è seria. C’è un
immediato bisogno di intervenire per ristabilire l’equilibrio e ripristinare la
nostra privacy.
Sosteniamo una legislazione che promuova e
protegga il diritto fondamentale dei cittadini alla privacy. Ciò prevede il
rafforzamento delle nostre decisioni su come e se i nostri dati personali
devono essere trattati.
Sosteniamo misure orientate ad assicurare un
livello adeguato di trasparenza e sicurezza nel trattamento dei dati. Per poter
garantire una corretta regolamentazione della privacy legata ai dati online, è
opportuno introdurre delle regole riguardanti la “localizzazione geografica”
dei dati. Le grandi multinazionali (spesso americane) sfuggono al controllo e
alle leggi sulla privacy dei singoli stati europei perché immagazzinano i dati
su server localizzati in altre parti del mondo. Spingere queste multinazionali
a creare centri dati in Europa per i dati dei cittadini europei è necessario
affinché l’azione legislativa sia utile ed incisiva.
Raccolta e
monitoraggio dati
Per preservare i nostri
diritti e le nostre libertà, e per garantire l’efficacia nel far rispettare le
leggi, chiediamo che la raccolta e il monitoraggio dei dati si rivolga solo
alle persone che sono sospettate di commettere o preparare un reato e solo con
l’approvazione e supervisione giudiziaria.
Vogliamo abolire la pratica della raccolta,
conservazione e correlazione dei dati routinaria, automatizzata e
indiscriminata.
Tutti devono avere il diritto di sapere quali
regole disciplinano la raccolta delle informazioni personali, il periodo
massimo di conservazione ed i criteri di conservazione.
Dati Personali
Ci opponiamo allo scambio
di dati personali senza un valido motivo all’interno o al di fuori dell’UE. Ciò
include il trasferimento verso paesi terzi come gli Stati Uniti dei dati sui
passeggeri e sui pagamenti, la proposta dei dati EUROSUR e lo scambio di dati
provenienti da banche dati nazionali di polizia. La consegna di dati personali
verso paesi privi di un’efficace protezione dei diritti fondamentali deve
essere vietata.
Vogliamo far rispettare standard rigorosi per
tutti i sistemi industriali di elaborazione automatica delle informazioni
personali o private (come ad esempio i sistemi di controllo di accesso)
essenzialmente rendendo tali sistemi open source, pubblicamente documentati e
peer-reviewed (cfr. http://it.wikipedia.org/wiki/Revisione_paritaria).
Privacy degli
individui, enti pubblici e imprese
Sosteniamo con forza il
diritto alla privacy dei cittadini, ma non siamo favorevoli ad estendere
banalmente tali diritti alle persone giuridiche, quali società, imprese e
organizzazioni. Per questo:
·
chiediamo la tutela
del diritto alla privacy del cittadino nei confronti dello stato;
·
la tutela del diritto
alla privacy del cittadino nei confronti delle imprese;
·
siamo contrari al
diritto alla privacy delle imprese, specialmente se legate all’offerta di servizi
ai cittadini.
04 Internet bene comune
Vogliamo una legislazione
volta ad eliminare qualsiasi registrazione o requisito restrittivo sulla
fornitura di contenuti e servizi Internet. Sostenere misure legislative che
garantiscano la tutela della neutralità della rete, l’effettiva concorrenza e
la liberalizzazione dello spettro radio.
Accesso alla rete
La rivoluzione digitale
ha cambiato le strutture economiche e sociali in tutta Europa; l’accesso libero
e paritario a internet è ormai un requisito basilare per la partecipazione alla
società civile. L’accesso alla Rete Internet deve essere diritto riconosciuto
per tutti e i cittadini devono avere la possibilità di accedere a Internet in
modo anonimo. Desideriamo includere il diritto di “partecipazione digitale”
nella Carta europea dei diritti fondamentali.
Riduzione e
azzeramento del divario digitale
Il divario digitale deve
essere eliminato tenendo conto che costituisce divario anche l’alfabetizzazione
digitale.
Neutralità della rete
Va salvaguardata la
Neutralità della Rete per garantire la parità di trattamento per tutti nello
spazio digitale, evitando siano concessi privilegi per qualsivoglia motivo, non
ci dovrebbe essere commistione fra il web e servizi particolari. Ognuno deve
essere in grado di avere accesso ad una connessione Internet che non discrimini
alcun servizio o concorrente. Sono ammesse misure di gestione del traffico solo
in circostanze eccezionali, attuate in modo chiaro e trasparente, e solo per
motivi tecnici. L’accesso non discriminatorio a Internet si deve applicare in
modo uniforme in tutta l’UE. Rifiutiamo misure che minaccino la libertà di
accesso da parte delle società di telecomunicazioni.
Aggiornamento delle
infrastrutture di rete
Sosteniamo lo sviluppo a
livello europeo di infrastrutture di comunicazione all’avanguardia. Il nostro
obiettivo è quello di fornire l’accesso alla banda larga per tutti nell’UE. Mentre
le reti vengono migliorate e modernizzate, qualsiasi monopolio
dell’infrastruttura deve essere evitato.
Separazione
dell'infrastruttura di rete dall'offerta di servizi
Al fine di garantire
l’interesse pubblico, slegato da logiche di mercato, è necessario che le
infrastrutture di rete siano a gestione pubblica. Laddove in Europa questo non
è ancora una realtà, è necessario spingere per la separazione della gestione
delle infrastrutture di rete, da quella di fornitura dei servizi ai
cittadini/consumatori. Tale separazione è condizione necessaria per una reale
liberalizzazione del mercato e per la riduzione ed eliminazione del divario
digitale.
05 Accesso ai dati
Sostenere le misure volte
a promuovere la disponibilità dei dati governativi per i cittadini e l’utilizzo
di formati e standard aperti e chiari nel governo.
Dati pubblici aperti e
con licenze libere
Un dato si definisce aperto se chiunque è in
grado di utilizzarlo, ri-utilizzarlo e ridistribuirlo, soggetto, al massimo,
alla richiesta di attribuzione e condivisione allo stesso modo. Eventuali
restrizioni sui dati e sul loro riutilizzo comportano infatti una grave
limitazione per lo sviluppo della comunità e rende complessa la realizzazione
di molte idee innovative per il miglioramento del servizio ai cittadini, anche
da parte di privati.
L’open data consente un controllo democratico
sulle attività amministrative. Tutti gli atti e i documenti della pubblica
amministrazione sono facilmente accessibili via internet e possono essere
controllati da tutti e in qualsiasi momento, senza restrizione di brevetti o
copyright (CC0, Pubblico Dominio), perché questi dati sono ottenuti con denaro
pubblico. I sistemi informativi (i dati) delle pubbliche amministrazioni devono
essere “open by default”, nel senso di: – accessibili (in lettura) via web – in
formati aperti (cfr. http://it.wikipedia.org/wiki/Formato_aperto). I dataset
"speciali" che le amministrazioni non vogliono divulgare (es. motivi
di sicurezza nazionale, militari, privacy, etc.) potranno rimanere
“classificati” ma solo previa domanda approvata da apposita commissione (i cui
membri devono essere "terzi", ad es. comitati di cittadini, etc.): la
composizione delle commissioni verranno stabilite con successivi decreti
attuativi.
L’accesso a tutti i dati di pubblico interesse
deve essere garantito anche dalla loro completa gratuità con una direttiva che
lo imponga a livello Europeo. Un dato "a pagamento" non è un dato
realmente accessibile.
Freedom of Information Act (FOIA) a livello europeo
Le legislazioni nazionali
per un Freedom of information act ( "atto per la libertà di
informazione") potrebbero essere armonizzate a livello europeo per
consentire ai cittadini un facile accesso alle informazioni governative di
tutti i paesi europei.
06 Software libero
Sostenere misure che
prevedono un ambiente in grado di permettere o promuovere ampiamente l’utilizzo
di software libero ed open source negli enti pubblici e governativi, in
particolare negli enti che ricevono finanziamenti dal bilancio UE.
Migrazione della PA
Riteniamo che tutte le amministrazioni
pubbliche debbano migrare progressivamente verso l’uso di free software ed open
source. È necessario sostenere a tutti i livelli la promozione del software che
può essere utilizzato, analizzato, diffuso e modificato da chiunque, senza restrizioni.
Questo cosiddetto software libero garantisce agli utenti le libertà di base
necessarie per prendere il controllo dei propri sistemi tecnici e di
svilupparli collettivamente e liberamente in condivisione con tutte i singoli e
le comunità di sviluppatori del mondo. Ciò fornisce un contributo significativo
al rafforzamento dell’autonomia e della privacy di tutti gli utenti.
Istituzioni educative e
in particolare tutta la Pubblica Amministrazione devono lavorare per passare la
loro intera infrastruttura tecnica al software libero e open source, passo dopo
passo, in modo da ridurre la spesa pubblica e la dipendenza da singoli
produttori nel lungo periodo. Le risorse economiche così risparmiate saranno
indirizzate verso risorse per il territorio (es. per la formazione).
Vantaggi del Free software
Ogni anno la Pubblica
Amministrazione spende centinaia di migliaia di euro per comprare programmi e
software. L’adozione del free software per tutti gli uffici pubblici va nella
direzione di:
·
migliore rapporto
prezzo/prestazioni
·
maggiore libertà di
cambiare fornitore
·
minori rischi di
backdoors
·
proprietà della
struttura dei dati
·
standard aperti
·
garanzia di pluralismo
e concorrenza
·
maggiore sicurezza
·
integrazione con il
software esistente
·
continuità e
persistenza dei dati
·
interoperabilità
·
disponibilità del
codice sorgente
·
riutilizzo risorse
risparmiate dalle licenze per sviluppo funzionalità e formazione
07 Copyright
L’attuale legislazione
sul copyright è sbilanciata, e non in sintonia con i tempi. Ha trasformato una
intera generazione di giovani in criminali agli occhi della legge, nel futile
tentativo di fermare lo sviluppo tecnologico. Vogliamo una società dove la
cultura fiorisca e dove artisti e creativi abbiano la possibilità di
guadagnarsi da vivere come operatori culturali. Proponiamo un programma chiaro
e positivo per porre fine alla criminalizzazione delle giovani generazioni e
fornire le basi per sviluppare un settore culturale diversificato e sostenibile
nell’era di Internet. Non vogliamo abolire il diritto d’autore, vogliamo
riformarlo. Vogliamo mantenere il copyright per scopi commerciali, ma vogliamo
rendere tutti gli usi e le copie non-commerciali gratuiti. Questa riforma è
urgente, visto che i tentativi giornalieri di imporre il divieto sulla
condivisione non-commerciale della cultura tra privati cittadini minacciano i
diritti fondamentali, quali il diritto alla comunicazione privata, libertà di
informazione ed anche il diritto al giusto processo. Non siamo disposti a
rinunciare ai nostri diritti fondamentali, per far rispettare l’attuale diritti
d’autore. Il diritto alla privacy è più importante del diritto di grandi
compagnie dei media di continuare a fare soldi allo stesso modo con cui l’hanno
fatto fin’ora, perché quest’ultimo diritto non esiste neppure.
Indirizzi:
·
Sosteniamo la libertà
di comunicazione ed il diritto di partecipazione alla vita culturale nell’ambito
della riforma delle leggi sul diritto d’autore e dell’accesso alla conoscenza.
·
Sosteniamo iniziative
volte ad armonizzare e rendere obbligatorie le esistenti eccezioni facoltative
al diritto d’autore al fine di facilitare il ri-utilizzo di opere da parte dei
singoli.
·
Sosteniamo le riforme
volte a rendere obbligatorie le eccezioni del diritto d’autore per le
istituzioni pubbliche e gli enti no-profit quali le istituzioni culturali,
storiche ed educative.
·
Sosteniamo le
iniziative volte a garantire che le opere finanziate attraverso fondi pubblici
siano rese di pubblico dominio.
·
Non sosterremo una
legislazione che espanda la portata o la durata del diritto di autore o diritti
simili.
Proposta di riforma
·
Diritti morali
Invariati:
Proponiamo di lasciare
invariato il diritto morale dell’autore di essere riconosciuto come autore
dell’opera.
·
Condivisione
Non-Commerciale Libera:
Oggi, il diritto d’autore
si è evoluto ad un livello che impone gravi restrizioni su ciò che i cittadini
comuni possono fare nella loro vita di ogni giorno. Nel momento in cui il
progresso tecnologico ha reso più facile per la gente comune godere e
condividere la cultura, la legislazione sul copyright si è mossa nella
direzione opposta. Vogliamo restituire il copyright alle sue origini e rendere
assolutamente chiaro che esso regola solo la copia per fini commerciali. Condividere
copie, o comunque diffondere o fare uso del lavoro tutelato di qualcun altro,
non dovrebbe mai essere vietato se è fatto da privati senza fini di lucro. Il
Peer-to-peer/file sharing è un esempio di attività come queste che dovrebbero
essere legali.
·
20 anni di
monopolio commerciale:
Gran parte dell’industria
dell’intrattenimento di oggi è costruita sull’esclusività commerciale delle
opere protette da copyright. Questo, lo vogliamo preservare. Ma i tempi di
protezione di oggi – 70 anni dalla morte del titolare – sono assurdi. Nessun
investitore potrebbe anche solo guardare un pacchetto commerciale dove il tempo
di rifusione è così lungo. Vogliamo accorciare il tempo di protezione a
qualcosa che sia ragionevole sia dal punto di vista della società che da quello
dell’investitore, e proponiamo 20 anni dalla pubblicazione.
·
Registrazione dopo
5 anni:
Oggi, le opere che sono
ancora protette da copyright, ma per le quali è impossibile o difficile
individuare il titolare dei diritti, sono un grosso problema. La maggior parte
di queste opere hanno poco o nessun valore commerciale, ma dal momento che sono
ancora coperte dal diritto d’autore, non possono essere riutilizzate o
distribuite perché non c’è nessuno a cui chiedere il permesso. La protezione
del copyright deve essere concessa automaticamente come lo è oggi per le opere
di recente pubblicazione, ma i proprietari dei diritti che vogliono continuare
ad esercitare la loro esclusività commerciale di un opera oltre i primi 5 anni
dalla pubblicazione, dovrebbero essere tenuti a registrare tale diritto, in
modo tale che possa essere trovato da un’accurata ricerca di database di
diritti pubblici. Questo risolverà il problema delle opere orfane.
·
Campionamento
libero:
Oggi legislazioni e
pratiche sul copyright sempre più restrittive sono un grosso ostacolo per i
musicisti, registi e altri artisti che vogliono creare nuove opere grazie al
riutilizzo di parti di opere esistenti.
Vogliamo cambiare questo attraverso l’introduzione di chiare eccezioni e limitazioni per consentire remix e parodie, nonché diritti di citazione per materiale sonoro e audiovisivo sul modello dei diritti di citazione che già esistono per i testi.
Vogliamo cambiare questo attraverso l’introduzione di chiare eccezioni e limitazioni per consentire remix e parodie, nonché diritti di citazione per materiale sonoro e audiovisivo sul modello dei diritti di citazione che già esistono per i testi.
·
Divieto di DRM:
DRM è l’acronimo di
“Digital Rights Management”, o “Digital Restrictions Management”. Il termine è
usato per indicare un certo numero di differenti tecnologie che sono tutte
volte a limitare la capacità di consumatori e cittadini all’uso e alla copia di
contenuti, anche quando essi hanno il diritto legale a farlo. Deve essere
sempre legale aggirare le restrizioni del DRM e dovremmo considerare
l’introduzione di un divieto nella legislazione sui diritti dei consumatori
all’uso di tecnologie DRM che limitano gli usi legali di un’opera. Non vi è
alcun senso nell’introdurre nei nostri parlamenti una legislazione sul
copyright equilibrata e ragionevole, se allo stesso tempo permettiamo alle
grandi imprese multinazionali di scrivere le proprie leggi ed imporne il
rispetto con mezzi tecnici.
08 Brevetti
I brevetti funzionano il
più delle volte come deterrente per l'innovazione invece che come
incentivo. La brevettazione delle conoscenze in settori quali la genetica e la
biotecnologia, così come il software, è una minaccia tangibile per il futuro
della nostra società.
I monopoli su piante e semi e le
costose controversie legali sui brevetti spesso banali già dimostrano come sia
gli innovatori che i consumatori debbano pagarne il prezzo. La legge sui
brevetti deve essere riformata o sostituita con un approccio che consenta
mercati più liberi e più equi, invece di continuare ad ostacolare ulteriormente
l'innovazione.
Riteniamo che i brevetti non esistano per
consentire alle grandi imprese di soffocare la concorrenza con un'ondata
inarrestabile di brevetti banali ed eccessivi. Vogliamo pertanto fermare
l'abuso continuo e crescente dei brevetti.
Chiediamo una revisione dell'accordo TRIPs
favorevole a limitare i diritti esclusivi sui beni immateriali. Vorremmo
puntare ad applicare analoghe restrizioni a tutti gli accordi commerciali che
includano disposizioni simili o di più ampia portata su brevetti e diritto
d'autore.
09 Trademark
La registrazioni dei marchi
deve essere valutata nell’interesse dei consumatori ed in quanto tali devono
essere preservati:
·
la valutazione del
marchio deve essere specifica e non avere quale intento la speculazione o il
monopolio;
·
non dovrebbe essere
permesso utilizzare marchi che nell’indicare il prodotto monopolizzino
materiali naturali, termini di utilizzo comune o indicativi di prodotti
conosciuti.
10 No alla sorveglianza di
massa
Vogliamo fermare il
progressivo smantellamento dei diritti civili, che ha assunto proporzioni
drammatiche nella storia recente. Dalla sorveglianza pervasiva di tutte le
comunicazioni digitali, che siano SMS, e-mail, la telefonia o l’uso del web,
alle piccole intrusioni onnipresenti in forma di telecamere e l’identificazione
pervasiva delle attività di persone non sospette di avere commesso alcun reato.
Divieto di spionaggio
elettronico e raccolta dei dati biometrici
I controlli di routine
non devono interferire irragionevolmente con la privacy. Rifiutiamo l’uso di
scanner elettronici “effetto nudo” a causa del loro impatto negativo sulla
dignità umana, la raccolta di contenuti delle comunicazioni e dei metadati, la
lettura di dati privati su dispositivi elettronici e altre procedure invasive
simili. Ci opponiamo alla raccolta di dati biometrici di persone innocenti e il
loro immagazzinamento in banche dati centrali.
Interrompere nuovi
piani di monitoraggio
Per garantire la nostra
sicurezza non abbiamo bisogno di nuove leggi, le leggi esistenti sono
sufficienti. In particolare, noi rifiutiamo:
·
la rivelazione e la
conservazione da parte delle autorità di controllo dei dati provenienti da
registri elettronici di passeggeri che viaggiano nella UE (“PNR UE”);
·
la profilazione
automatica di persone per dividerle in categorie di rischio (profiling)
o altre analisi dei dati di massa;
·
l’accordo UE-USA sui
dati (safe harbour).
Non sosterremo alcuna
proposta per lo stoccaggio o la sorveglianza dei dati delle comunicazioni che
non sia stata oggetto di valutazioni credibili ed indipendenti per necessità e
proporzionalità o che non sia soggetta a revisione periodica al fine di
garantire il rispetto di tali criteri. Piuttosto necessitiamo misure
tecnologiche e legali per proteggere le nostre comunicazioni.
La memorizzazione delle nostre telefonate e discussioni online è illegale, eppure l’abuso avviene comunque in quanto non rilevabile. Dobbiamo investire in tecnologie crittografiche che impediscano l’accesso indiscriminato alle comunicazioni e ai contenuti e prevedere misure anche legali per limitarne l’uso pervasivo.
La memorizzazione delle nostre telefonate e discussioni online è illegale, eppure l’abuso avviene comunque in quanto non rilevabile. Dobbiamo investire in tecnologie crittografiche che impediscano l’accesso indiscriminato alle comunicazioni e ai contenuti e prevedere misure anche legali per limitarne l’uso pervasivo.
“Timbro" dei
diritti fondamentali per le nuove misure di sicurezza
Vogliamo che l’Agenzia
europea per i diritti fondamentali (F.R.A. - Fundamental Rights Agency) esamini
sistematicamente tutti i programmi di sicurezza attuali e futuri dell’Unione
europea.
L’approccio delle agenzie di sicurezza dell’UE
deve essere rivisto sulla base di prove, al fine di evitare effetti collaterali
avversi e di esaminare alternative e garantire la compatibilità con i nostri
diritti fondamentali. Dobbiamo garantire che l’Agenzia Europea per i Diritti
Fondamentali abbia i poteri necessari per eseguire questa operazione.
Sosteniamo una moratoria
su ulteriori interferenze con i nostri diritti umani che avvengono in nome
della sicurezza interna da parte delle agenzie di sicurezza dell’Unione
europea, fino a quando sia stata completata la revisione sistematica delle
competenze esistenti da parte della FRA.
Ricerca sulla
Sicurezza e Software di monitoraggio
Supportiamo il
finanziamento della ricerca attraverso l’UE, ma il frequente coinvolgimento di
agenzie governative in operazioni di sorveglianza e di filtraggio come INDECT e
CleanIt dimostra una chiara intenzione di utilizzare tali tecnologie in un modo
che le rende strumenti per lo smantellamento dei diritti civili finanziati con
fondi pubblici.
Pertanto sosteniamo che
l’Unione europea non debba finanziare le tecnologie che limitano i diritti
fondamentali, ma piuttosto quelle che si impegnano nel fare rispettare i
diritti costituzionali dei cittadini.
Divieto di
identificazione personale indiscriminata negli spazi pubblici
Gli spazi pubblici sono
pieni di telecamere che monitorano il movimento di persone e veicoli, tracciano
i volti, e combinano queste informazioni senza considerare il potenziale di
erosione della privacy. I dati dimostrano che la presenza di tali sistemi ha
scarso effetto sul tasso di crimine e che, al massimo, la criminalità
semplicemente si sposta su altri spazi. Siamo contrari al fatto che agli
individui venga richiesto di identificarsi se non sono sospettati di aver
commesso un reato, soprattutto quando essi esercitano il loro diritto di
protesta o di assemblea. Se qualcuno può essere preso di mira durante una
manifestazione o nell’espressione del proprio punto di vista, allora la libertà
di espressione è in pericolo.
11 No alla privatizzazione del
potere esecutivo fuori dall'iter giudiziario
Non sosterremo alcuna
misura o iniziativa che anticipi giudizi della magistratura (la revisione
giudiziaria) su presunte violazioni in rete attraverso l'incoraggiamento, la
coercizione o il consenso a fornitori di accesso internet o altre
organizzazioni per punire presunte violazioni online, eccetto i casi in cui le
misure adottate vengano imposte per un periodo di tempo molto breve, i casi in
cui le presunte violazioni comportino un imminente pericolo per gli esseri
umani e qualora lo stato in cui ha sede l'intermediario sia tenuto a prendere
provvedimenti per affrontare un problema con urgenza.
Perché la lista Tsipras è fondata solo in Italia a parte, da Barbara Spinelli , l’ex compagna del povero Tommaso Padoa Scioppa che faceva le consulenze finanziarie del governo greco prima del fallimento? Altro che sinistra radicale???
RispondiEliminaTsipras? Chi? Quello con la bellezza di Banderas, la demagogia di Vendola e troppe promesse come Renzi? Tutte e due perdono i consensi tra gli elettori e si fanno eleggere della Direzione del Partito e se è così, perché?
Perché Tsipras non rinuncia i privilegi? Perché una giornalista precaria non protesta contro la casta, anche quella di sinistra, e anche quella editoriale? Si fa vedere il c…o per provocare chi? Comincia di domandare se questo è vero?
hhttp://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/1-venghino-giornali-venghino-alla-mangiatoia-dellexpo-ce-n-per-tutti-dal-corriere-a-74244.htm
ttp://www.laici.it/viewarticolo.asp?Id=1113
Perché Soros è interessato di Tsipras e Renzi? Perché uno come Soros si è fatto intervistare a Ballarò? Perché Soros torna in Italia dopo 30 anni e investe pure nelle cooperative rosse?
Un po’ di storia ci vuole. Se no, posso cadere nella trappola del passato: il comunismo con i sogni mai raggiungibili, solo per i cittadini semplici???
“George Soros si fa beffe della magistratura italiana”
Il 5 ottobre il mega speculatore George Soros, perdendo la flemma da affarista della City, ha deriso l’attività della magistratura italiana all’incontro organizzato all’hotel Omni Shoreham di Washington, alla presenza di centinaia di banchieri, economisti, politici e giornalisti internazionali nel contesto dell’incontro annuale del Fondo Monetario Internazionale.
Dopo che Soros aveva elaborato la sua analisi sulla crisi finanziaria mondiale, evitando accuratamente di menzionare il suo ruolo personale negli attacchi speculativi degli hedge funds contro le monete di molte nazioni, un giornalista dell’Executive Intelligence Review, lo ha sfidato pubblicamente:
Jeff Steinberg: "Perché non ha detto ai presenti che lei è sotto indagine giudiziaria da parte delle autorità italiane, così come da parte dei governi di Taiwan e di altri paesi asiatici e dell’Europa Centrale per le sue manipolazioni monetarie?"
George Soros: "So di essere sotto indagine da parte delle autorità italiane, ma agli italiani piace fare queste indagini e io non le…”
http://www.movisol.org/soros.htm
Povero Vendola, non solo che ha perso la faccia ma adesso debba perdere pure la lingua??? Fatelo pronunciare 5 volte "Tsipras" e forse si ricorderà il nome del suo partito? Proposito dove è sparito il suo partito? Povera signora Spinelli, ci raccontava che Vendola è "Obama "Italiano nell'anno 2010??? La rete non dimentica. Si ricorda anche che il povero suo ex compagno Tommaso Padoa Scioppa faceva le consulenze finanziarie al Governo greco di Pappandreuo, prima del fallimento??? Altro che sinistra radicale!