Cerca nel blog

lunedì 27 ottobre 2014

LA REGIONE HA BISOGNO DI UN PRESIDENTE AUTONOMO, BONACCINI NON LO È

Stefano Bonaccini: "Giusti i tagli del Governo, dobbiamo farci perdonare"

Sarà lui a doversi fare perdonare. E il miglior perdono è non dargli fiducia.

#AltraEmiliaRomagna  #FacciamoneUnaRegione


A volte la politica si spiega più con i luoghi che con le parole. C’è , ad esempio chi va in piazza a manifestare con la gente che fatica ad arrivare a fine mese e si sente rapinata del proprio futuro, e chi preferisce parlare ad un gruppo ristretto ed elitario, magari a Firenze. Uno di questi è Stefano Bonaccini: “Mi sono schierato dalla parte del governo, a differenza degli altri presidenti di Regione, ruolo quest'ultimo che spero presto di ricoprire anch'io, sui tagli da attuare sulle Regioni. Le Regioni per quello che è accaduto in questi anni, devono farsi perdonare qualcosa e per farlo devono dare l'esempio".

Questo è appunto ciò che ha dichiarato Stefano Bonaccini, candidato a Presidente della Regione Emilia-Romagna, in occasione del suo intervento durante la “Leopolda”, la kermesse politica convocata dal premier Matteo Renzi a Firenze. Ovvero, il candidato di una coalizione che dice di richiamarsi in parte ai valori della sinistra e che da quella impostazione politica dovrebbe provenire, si è detto d’accordo con i tagli alle Regioni. Si tratta di una posizione presa a differenza di tutti gli altri presidenti, rompendo in tal modo il fronte dei Governatori. Pertanto, crediamo sia giusto chiedere a Stefano Bonaccini dove e come pensa di tagliare i fondi della Regione Emilia-Romagna nel caso in cui ne diventasse il presidente. Sarebbe interessante capire direttamente da lui stesso, come e in che modo tagliare questi contributi, in quale ambito e con quali tempi. Il problema si pone, anzi, proviamo a porlo: Bonaccini pensa di tagliare i fondi alla scuola pubblica o quelli alla scuola privata? Preferisce tagliare il finanziamento al trasporto pubblico o alle nuove autostrade previste in Regione?

Noi non abbiamo bisogno di un presidente che sia l'esecutore degli ordini di Matteo Renzi, piuttosto di un presidente che sia dotato di autonomia politica e capace anche di scontrarsi col Governo se necessario, per difendere le sue cittadine e i suoi cittadini. E, a proposito di luoghi, come detto Bonaccini si trovava alla Leopolda proprio mentre insieme a Cristina Quintavalla eravamo a Roma con le lavoratrici, i lavoratori e la Cgil. Scelte di luoghi che dicono molto bene quale idea di società si ha in testa. Noi quella dei diritti, lui quella della precarietà e dei ricatti a chi lavora.


Scelte di luoghi che dicono molto bene quale idea di società si ha in testa. Noi quella dei diritti, lui quella della precarietà e dei ricatti ai lavoratori.

Nessun commento:

Posta un commento