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domenica 19 ottobre 2014

L'ALTRA EMILIA, NUOVE IDEE PER LA SINISTRA

Dalla Gazzetta di Modena del 20 ottobre 2014.
La sinistra ci riprova. Dopo l’esperimento delle europee – con la presentazione di un’unica lista, unita sotto il nome di Tsipras – è ora la volta delle ormai imminenti elezioni regionali: a «coordinare una sinistra che aveva bisogno di una casa comune» arriva infatti “L’Altra Emilia Romagna”.
Video intervista a Cristina Quintavalla

«Non si tratta di una sinistra ideologica, né di una sommatoria di piccoli partiti, ma di una sinistra di cittadinanza». A spiegarlo è la stessa candidata Presidente, Cristina Quintavalla - 62 anni, docente di filosofia e storia presso un liceo parmense, già presente nella lista per le europee di maggio. Tra le sue priorità, la difesa dei servizi essenziali e dei beni comuni, l’estensione dei diritti - «in primo luogo quello al lavoro», con la creazione di oltre 50mila posti - e l’attenzione all’ambiente. Una politica che si discosta in maniera radicale dall’austerity degli ultimi anni, e che punta a reperire le risorse necessarie attraverso una più efficace lotta all’evasione fiscale, la cessazione della moltitudine di società pubblico- private e la rinuncia ad alcune grandi opere – magari a favore di interventi più contenuti. In tutto questo, la rottura con il Pd è definitiva – e non è certo una novità. Quello Democratico, infatti, sarebbe «un partito di destra, e con l’ultimo attacco allo Statuto dei Lavoratori non ha fatto altro che confermare una tendenza presente sin dalla sua nascita». In poche parole, «Renzi non rappresenta più una tradizione di lotta». E il Jobs Act, in questo senso, risulta essere l’ennesima conferma. La suddetta riforma, secondo la Quintavalla, creerà infatti «un esercito di lavoratori sottopagati e sottoccupati da usare come mera merce per le esigenze del profitto». In quanto tale, l’Altra Emilia Romagna non può che essere «in prima fila per contrastarlo». La lista di sinistra sceglie quindi di stare dalla parte «dei lavoratori che in questo momento stanno occupando le fabbriche», nonché della Cgil e della Fiom. E al Pd emiliano romagnolo non viene certo risparmiato. La Quintavalla si professa infatti «fortemente ostile verso la mala politica, di cui la chiusura anticipata del consiglio regionale è un emblema». Anzi, proprio in Emilia Romagna sarebbe stato sperimentato quel modello neoliberista tanto osteggiato dagli esponenti dell’AER. I tanti errori compiuti dal Pd in questi anni – e sotto accusa finiscono in particolar modo le privatizzazioni – avrebbero mandato all’aria la tradizione di buon governo e benessere di cui godeva la nostra regione. La lista de l’Altra Emilia Romagna propone un ugual numero di donne e uomini. Nell’ordine: Gloria Bigliardi, Enrico Costantini, Raffaella Cattinari, Stefano Lugli, Eliana Ferrari, Mario Ori, Sandra Poppi e Gianluigi Trianni.

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