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venerdì 8 giugno 2018

Mozione per la convocazione di un consiglio comunale aperto sulla Casa della salute

I ritardi nel completamento della Casa della Salute di Finale Emilia e nel recupero dell'ex ospedale per realizzare i reparti di degenza sono ingiustificabili. Per discutere del futuro della sanità a Finale Emilia tutte le opposizioni chiedono unitariamente la convocazione di un consiglio comunale aperto sul tema “Casa della Salute/Ospedale di Comunità di Finale Emilia. Programmi e progetti per il completamento” alla presenza di Regione e Ausl Modena.


Finale Emilia, lì 8 giugno 2018

Al Presidente del Consiglio Comunale Maurizio Boetti

Al Sindaco Sandro Palazzi


OGGETTO: MOZIONE PER LA CONVOCAZIONE DI UN CONSIGLIO COMUNALE APERTO A CUI INVITARE I VERTICI AUSL SUL TEMA “CASA DELLA SALUTE/OSPEDALE DI COMUNITÀ DI FINALE EMILIA. PROGRAMMI E PROGETTI PER IL COMPLETAMENTO”

PREMESSO CHE
con il PAL 2011-2013 l’Ausl di Modena prevede per Finale Emilia “la più importante Casa della salute della nostra provincia, prevedendo oltre alla normale attività ambulatoriale specialistica anche una attività di ricovero temporaneo a gestione infermieristica a responsabilità clinica del medico di medicina generale integrata con le attività specialistiche. Essa interviene nel percorso di cura quale fase finale di preparazione al ritorno al domicilio o alla casa residenza o nel percorso assistenziale territoriale nelle fasi di difficile gestione domiciliare”;

RICHIAMATI
il Piano sociale e sanitario 2017/2019 della Regione Emilia-Romagna, che afferma “le case della salute in quanto fautrici di un modello integrato e multidisciplinare di intervento rappresentano un driver fondamentale dell'integrazione sociale e sanitaria. Promuovono la medicina di iniziativa e la prevenzione sociale e sanitaria, valorizzano il ruolo dei MMG e PLS e delle professioni sanitarie e sociali, sollecitano un ruolo proattivo dell'utenza e della società civile. Le case della salute si pongono come un punto di riferimento rivolto ai cittadini per l'accesso alle cure primarie, un luogo in cui si concretizza l'accoglienza e l'orientamento ai servizi, la continuità dell'assistenza, la gestione delle patologie croniche, l'integrazione con i servizi sociali ed il completamento dei principali percorsi diagnostico- terapeutici-assistenziali.”;

la scheda 1 “CASE DELLA SALUTE E MEDICINA D’INIZIATIVA” allegata al Piano sociale e sanitario 2017/2019, dove si individua quale azione da sviluppare quella di “promuovere le Case della Salute a media\alta complessità che dovranno svolgere una funzione Hub rispetto alle Case della Salute a bassa complessità (Spoke), e anche rispetto a quei Nuclei di Cure Primarie non ancora inseriti nelle Case della Salute, che garantiscono un’assistenza di prossimità, affinché, tendenzialmente ed in termini incrementali, ogni cittadino della regione possa essere preso in carico all’interno dei percorsi di cura integrati propri della Casa della Salute”;

la scheda 3 “CURE INTERMEDIE E SVILUPPO DEGLI OSPEDALI DI COMUNITÀ IN EMILIA-ROMAGNA” in cui si afferma che l’Ospedale di Comunità prenda in carico prevalentemente pazienti che necessitano di: sorveglianza infermieristica continuativa e viene definito come una struttura con un numero limitato di posti letto (15-20), gestito da personale infermieristico, in cui l’assistenza medica è assicurata dai medici di medicina generale o dai pediatri di libera scelta o da medici dipendenti del SSN;



DATO ATTO CHE
il 18 maggio 2013 si è tenuta l’inaugurazione del primo stralcio della Casa della salute, che ospita i medici di medicina generale, due pediatri di libera scelta, un punto di primo intervento, il servizio di radiologia e altri servizi specialistici, che offrono prestazioni di elevata qualità nonostante le condizioni logistiche in cui il personale lavora non siano le migliori;

i lavori per il recupero post sisma dell’ex ospedale per realizzare i reparti di degenza sono in grave ed ingiustificabile ritardo e non si hanno notizie sui tempi di avvio del cantiere;

ad oggi è ancora assente presso il punto di primo intervento il servizio di automedica, ovvero quel servizio in grado di garantire in tempi rapidi la presenza di un medico sul luogo dell’emergenza;

ad oggi non è ancora previsto il trasferimento degli ambulatori dei medici di medicina generale in Villa Finetti, indispensabile per ospitare i medici durante il secondo stralcio di lavori;

CONSIDERATO CHE
i sopraesposti obiettivi richiamati nel PAL 2011-2013 e nel Piano sociale e sanitario 2017/2019 impegnano la Regione Emilia-Romagna, l'Azienda Ausl e il Comune di Finale Emilia nella loro realizzazione;

i cittadini di Finale Emilia non devono essere penalizzati dal fatto di vivere nella estrema periferia della provincia di Modena e devo ricevere un’offerta di servizi sanitari adeguata ai bisogni della popolazione;

è urgente fare il punto della situazione sulle tempistiche entro cui l’Ausl e la Regione Emilia-Romagna ritengono di dare seguito agli impegni assunti nei confronti della comunità di Finale Emilia;

IL CONSIGLIO COMUNALE IMPEGNA IL
PRESIDENTE DELCONSIGLIO COMUANLE

Ad organizzare entro ottobre 2018 un Consiglio comunale aperto al pubblico, alle associazioni e alle organizzazioni sociali attive a Finale Emilia, e a cui invitare l’Assessore regionale alle politiche per la salute e i vertici dell’Ausl di Modena sul tema “Casa della Salute/Ospedale di Comunità di Finale Emilia. Programmi e progetti per il completamento”.


f.to Stefano Lugli
Consigliere Sinistra Civica per Finale Emilia

f.to Andrea Pavani e Mattia Veronesi
Consiglieri M5S

f.to Elena Terzi e Pierpaolo Salino
Consiglieri Lista civica per Finale Emilia

f.to Andrea Ratti
Consigliere Pd

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