Nel consiglio comunale del 30 maggio 2018 sono
stati approvati due importanti provvedimenti per le nostre scuole. Si tratta
del “patto per la scuola” tra Comune di Finale e Istituto “Castelfranchi” e
della convenzione fra il Comune di Finale Emilia e le scuole paritarie “Sacro
Cuore” di Finale Emilia e Massa Finalese.
Con il patto per la scuola il Comune si impegna a
versare all’Istituto “Castelfranchi” un contributo a parziale sostegno del suo
funzionamento pari ad € 54.724,08 per l’anno 2018; risorse che suddivise per le 64 classi che compongono materne statali,
elementari e medie di Finale Emilia e Massa Finalese fanno un contributo medio
di € 829,15 a sezione.
Con la convenzione tra Comune e scuole “Sacro
Cuore” di Finale Emilia e Massa Finalese il comune si impegna a versare alla
scuola parrocchiale € 12.205,68 a sezione per complessivi € 97.645,44 per l’anno 2018.
La differenza di trattamento economico fra le
due scuole rende evidente la difformità di trattamento oggi esistente fra
scuola pubblica e scuola privata, ma questo non è l’unico motivo per cui non
condivido questo provvedimento, perché tra scuola privata e statale ci sono
squilibri profondi che danneggiano innanzitutto i bambini. Gli squilibri si
presentano nella composizione sociale e numerica delle classi:
la scuola materna statale ospita il
37% di bambini stranieri, mentre alla scuola paritaria la quota di stranieri
scende al 3,32%, i bambini con disabilità alla scuola statale sono 8, mentre
alla scuola privata sono 2; le 10 classi della scuola pubblica sono composte da
24/25 bambini per classe mentre alla scuola privata ci sono 8 classi ognuna con
19/20 bambini. A differenza della scuola pubblica, dove si paga
solo il pasto, nella scuola privata si paga una retta unica non differenziata
in base al reddito e con riduzioni o esoneri sempre a carico del Comune.
Questi numeri portano inevitabilmente ad avere
una scuola per chi può permettersi di pagare una retta per mandare i
propri figli in classi di pochi bambini tutti finalesi, e una
scuola con classi numerose e un alto numero di stranieri.
Questo contesto scolastico è sbagliato a
prescindere dall’opinione che ciascuno ha del finanziamento pubblico alle
scuole private, ed è figlia di una convenzione che ha ormai quasi 20 anni pensata
per una società diversa da quella attuale. La giunta dovrebbe intervenire
presso le scuole affinchè la composizione sociale e numerica delle classi sia
equilibrata, invece si limita ad elargire denaro senza alcun intervento nel
merito di ciò che succede nelle due scuole, e lo fa sulla base di una
concezione ideologica che privilegia le scuole private.
La nostra idea di sostegno al diritto allo
studio nella scuola materna è totalmente diversa da quella della giunta Palazzi
e parte dal presupposto che è nell’interesse dei bambini e delle loro famiglie
fare in modo che le condizioni tra scuola statale e privata siano le stesse. Proprio
per questo non
vogliamo togliere un centesimo delle risorse oggi destinate alla scuola
privata, ma proponiamo di utilizzare le stesse risorse destinandole a sostenere
l’accesso alla scuola materna con contributi erogati direttamente alle famiglie
(in base a scaglioni di reddito) indipendentemente dalla scuola frequentata.
Pensiamo sia un approccio laico, non ideologico e che risponde ai bisogni delle
famiglie, che solo in questo modo possono davvero scegliere liberamente quale
scuola materna far frequentare ai propri figli.
Stefano Lugli
Consigliere comunale Sinistra Civica per Finale Emilia
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