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martedì 5 giugno 2018

Scuola pubblica e scuola privata a Finale Emilia

Il nostro articolo per il numero di giugno di Piazza Verdi è dedicato ad una analisi del rapporto fra scuola pubblica e scuola privata a Finale Emilia a partire dai dati e dalle risorse stanziate dal Comune con il "patto per la scuola" e la convenzione con le scuole "Sacro Cuore" di Finale Emilia e Massa Finalese.


Nel consiglio comunale del 30 maggio 2018 sono stati approvati due importanti provvedimenti per le nostre scuole. Si tratta del “patto per la scuola” tra Comune di Finale e Istituto “Castelfranchi” e della convenzione fra il Comune di Finale Emilia e le scuole paritarie “Sacro Cuore” di Finale Emilia e Massa Finalese.
Con il patto per la scuola il Comune si impegna a versare all’Istituto “Castelfranchi” un contributo a parziale sostegno del suo funzionamento pari ad € 54.724,08 per l’anno 2018; risorse che suddivise per le 64 classi che compongono materne statali, elementari e medie di Finale Emilia e Massa Finalese fanno un contributo medio di € 829,15 a sezione.
Con la convenzione tra Comune e scuole “Sacro Cuore” di Finale Emilia e Massa Finalese il comune si impegna a versare alla scuola parrocchiale € 12.205,68 a sezione per complessivi € 97.645,44 per l’anno 2018.
La differenza di trattamento economico fra le due scuole rende evidente la difformità di trattamento oggi esistente fra scuola pubblica e scuola privata, ma questo non è l’unico motivo per cui non condivido questo provvedimento, perché tra scuola privata e statale ci sono squilibri profondi che danneggiano innanzitutto i bambini. Gli squilibri si presentano nella composizione sociale e numerica delle classi: la scuola materna statale ospita il 37% di bambini stranieri, mentre alla scuola paritaria la quota di stranieri scende al 3,32%, i bambini con disabilità alla scuola statale sono 8, mentre alla scuola privata sono 2; le 10 classi della scuola pubblica sono composte da 24/25 bambini per classe mentre alla scuola privata ci sono 8 classi ognuna con 19/20 bambini. A differenza della scuola pubblica, dove si paga solo il pasto, nella scuola privata si paga una retta unica non differenziata in base al reddito e con riduzioni o esoneri sempre a carico del Comune.
Questi numeri portano inevitabilmente ad avere una scuola per chi può permettersi di pagare una retta per mandare i propri figli in classi di pochi bambini tutti finalesi, e una scuola con classi numerose e un alto numero di stranieri. 
Questo contesto scolastico è sbagliato a prescindere dall’opinione che ciascuno ha del finanziamento pubblico alle scuole private, ed è figlia di una convenzione che ha ormai quasi 20 anni pensata per una società diversa da quella attuale. La giunta dovrebbe intervenire presso le scuole affinchè la composizione sociale e numerica delle classi sia equilibrata, invece si limita ad elargire denaro senza alcun intervento nel merito di ciò che succede nelle due scuole, e lo fa sulla base di una concezione ideologica che privilegia le scuole private.
La nostra idea di sostegno al diritto allo studio nella scuola materna è totalmente diversa da quella della giunta Palazzi e parte dal presupposto che è nell’interesse dei bambini e delle loro famiglie fare in modo che le condizioni tra scuola statale e privata siano le stesse. Proprio per questo non vogliamo togliere un centesimo delle risorse oggi destinate alla scuola privata, ma proponiamo di utilizzare le stesse risorse destinandole a sostenere l’accesso alla scuola materna con contributi erogati direttamente alle famiglie (in base a scaglioni di reddito) indipendentemente dalla scuola frequentata. Pensiamo sia un approccio laico, non ideologico e che risponde ai bisogni delle famiglie, che solo in questo modo possono davvero scegliere liberamente quale scuola materna far frequentare ai propri figli.

Stefano Lugli
Consigliere comunale Sinistra Civica per Finale Emilia

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