Un’Amministrazione al contrario, dove è il sindaco a lasciare il consiglio comunale
In
parlamento come nei consigli comunali di solito sono le opposizioni a lasciare
l’aula per protesta nei confronti della maggioranza. A Finale Emilia no, a
lasciare il consiglio comunale è addirittura il sindaco, e lo fa in dissenso
con le scelte dei suoi stessi consiglieri di maggioranza. È successo, di nuovo,
nel consiglio comunale del 28 novembre, quando il sindaco Sandro Palazzi e il consigliere della sua lista Carlo Meletti
hanno abbandonato l’aula “disgustati” dal voto con cui i consiglieri di
maggioranza hanno acconsentito alla messa in discussione della mozione presentata
dalle opposizioni contenente suggerimenti per migliorare il progetto di riqualificazione
di Piazza Garibaldi. Già la pretesa di non discutere una proposta delle
opposizioni è uno sconcertante indice di protervia antidemocratica e debolezza
allo stesso tempo, ma con il suo gesto il sindaco ha mancato di rispetto non
solo al consiglio comunale, ma a quel centinaio di cittadini che hanno dato il
loro contributo nelle due serate di percorso partecipato che abbiamo promosso a
ottobre per discutere collettivamente del futuro di Piazza Garibaldi. I consiglieri rimasti in aula hanno poi
bocciato la nostra mozione pur riconoscendo che contiene elementi interessanti
e utili a migliorare il progetto di riqualificazione di Piazza Garibaldi
proposto dal sindaco. Progetto che ad oggi deve ancora essere approvato dalla
giunta, ma che a luglio è stato presentato ai cittadini in fretta e furia come
immodificabile perché a breve doveva essere consegnato in Regione.
È già la seconda
volta che il sindaco Palazzi abbandona il consiglio comunale in dissenso con la
sua maggioranza,
ed è un atteggiamento che denota una grave immaturità politica, perchè per fare
il sindaco si devono saper accettare le critiche, specie quando vengono dai
colleghi di maggioranza, e farne tesoro per migliorare la città e tenere unita
la comunità.
Da tempo denunciamo i ritardi dell’amministrazione
in ogni settore - l’immobilismo nella ricostruzione, l’assenza di manutenzioni, la mancata cura di parchi e giardini e una programmazione carente - e la fuga del sindaco dal consiglio comunale per evitare le discussioni è
frutto delle difficoltà che giunta e maggioranza incontrano
nell’amministrazione della città. A esempio di queste difficoltà porto il grave ritardo nella asfaltatura di molte
strade comunali, ritardo che è dovuto - per ammissione stessa del sindaco
in consiglio comunale - al fatto che sono state sbagliate le procedure di
affidamento dei lavori. E così le risorse stanziate per la manutenzione delle
strade, anche con il voto delle opposizioni, sono ferme da luglio.
I
prossimi due mesi saranno fondamentali per la giunta e il futuro di Finale
Emilia, perchè sono quelli che ci portano all’approvazione del bilancio
preventivo, che mai come quest'anno si presenta complicato, anche per la
mancanza di attenzione da parte del governo che ancora deve garantire la
proroga dei mutui dei comuni terremotati, cioè ossigeno per Finale Emilia. Suggerisco alla compagine di maggioranza di
utilizzare questi due mesi per chiudere il bilancio, se ne è capace, ma anche
per valutare se è in grado di proseguire nel governo della città, perché i
bisogni di Finale Emilia vengono prima delle risse interne alla squadra di
governo.
Colgo
l’occasione per augurare a nome di tutto il gruppo di Sinistra Civica buone
feste a tutti i Finalesi.
Stefano Lugli
Consigliere comunale Sinistra Civica per Finale Emilia
Consigliere comunale Sinistra Civica per Finale Emilia
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