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lunedì 7 aprile 2014

APPUNTI PER LA CAMPAGNA ELETTORALE

Appunti per orientarsi nella campagna elettorale delle europee.
Cosa da sapere, da dire e su cui chiedere a tutti di pronunciarsi.

Di Roberto Musacchio

Ci sono grandi manovre in vista del voto delle europee. Difficile orientarsi, considerando i mass media che abbiamo, su ciò che è reale e ciò che è fumo, ammuina. 

I giornali sparano sui mille miliardi di bond che Draghi potrebbe acquistare. Sono studi, si dice, ma ci si costruisce l’idea che qualcosa si muova in questa Europa oppressa dalla cappa della austerità e della Troika. Se la Bce coprisse un poco di debito pubblico dopo che si sono coperti debiti privati delle banche per 6 mila miliardi di euro, trasformandoli in debiti pubblici, non sarebbe male.

 

E magari non sarebbe male riflettere su cosa ha creato la voragine del cosiddetto debito pubblico a partire appunto da dati come questo ricordato, dal peso della crisi sociale, dai costi della speculazione finanziaria oltreché da sistemi di spreco propri degli stessi partiti che ora brandiscono l’austerità, in Grecia come in Italia, e che continuano a difendere F 35 e TAV mentre fanno l’ammuina della spending review.

 

Ma la buona intenzione di Draghi non risolverebbe i problemi. Che sono quattro.

L’assurdità e impossibilita del Fiscal compact e cioè del rientro al 60% degli indebitamenti.

L’esigenza di una revisione dei debiti, causati anche dalla cattiva integrazione europea che non ha armonizzato i differenziali occupazionali e commerciali rafforzando gli squilibri strutturali che creano indebitamento, e di una loro europeizzazione proprio nei quantitativi che eccedono il 60%.

A proposito di questo si sta discutendo a livello europeo del cosiddetto fondo di redenzione che riguarda precisamente questo tema ma la discussione è incerta e piena di ipocrisie anche se c’è a conferma che questo tema è reale.

Terzo, ci vuole un piano di investimenti diretti della Europa per creare lavoro in nuova economia sociale e ambientale. Per farlo ci vogliono risorse proprie della Europa, almeno il 5% del pil e non l’uno per cento scarso di oggi. Risorse che vengano da tasse sulla finanza, sulle emissioni climalteranti e da eurobond.

Quarto, la speculazione finanziaria, che pretende un rendimento medio intorno al 15% è intollerabile.

 

Tra gli annunci fumo quelli di piani per i giovani che in realtà non fanno altro che rafforzare la precarietà nei contratti aziendali. L’idea è sempre quella, vecchia, che il motore dell’occupazione è l’impresa e che ad essa va consegnata la formazione scolastica e il mercato del lavoro. Non funziona, ma ci si insiste!

Ci sono poi i sondaggi che sembrano essere più politica che demoscopia.

 

Naturalmente non si può credere che quella dell’Altra Europa per Tsipras sarà impresa facile. Dunque è bene saperlo e combattere. Come fa Alexis che, come abbiamo visto anche nella sua ottima trasmissione televisiva ospite della Annunziata (bella l’immagine complessiva della lista grazie alla Spinelli e alle cinque candidate), è il miglior candidato per cambiare l’Europa e di questo dobbiamo far si che si discuta.

 

Allora qualche appunto per orientarsi in campagna elettorale, cose da dire e su cui chiedere a tutti di pronunciarsi.

 

1) Si vota per l’Europa e non per regolare i conti in casa nostra. Dovremmo aver capito tutti che è in Europa che si decide e che l’Italia è in Europa. Ci sono liste italiane legate a gruppi europei e ci sono candidati a presidente della commissione. Tsipras è il candidato che si è battuto contro austerità, troika e banche e le forze che lo appoggiano hanno votato contro le norme pro austerità: e gli altri?

 

2) La lista Tsipras propone la cancellazione del Fiscal compact: gli altri?

 

3) La lista Tsipras è per una conferenza sul debito che porti ad una sua ridiscussione, la cancellazione di ciò che è ingiusto, la europeizzazione delle quote eccedenti il 60%: gli altri?

 

4) La lista Tsipras è per un piano di occupazione ed economia sociale e ambientale finanziato dalla Europa: e gli altri?

 

5) La lista Tsipras è per una riforma radicale delle regole sulla finanza per combattere strutturalmente la speculazione: e gli altri?

 

6) La lista Tsipras è per sciogliere la Troika e le strutture oligarchiche e per realizzare una democrazia europea fondata sul Parlamento e con una vera costituzione in continuità con quelle nate dalla lotta al fascismo e fondate sui diritti: e gli altri?

 

7) La lista Tsipras è contro le larghe intese che hanno gestito l’Europa della austerità: gli altri?

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Fare chiarezza per scegliere bene!



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