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domenica 2 novembre 2014

I COMUNI NON CEDANO AIMAG AD HERA E RIPUBBLICIZZINO L'ACQUA

Da una parte ci sono i cittadini che con il referendum hanno scelto l'acqua pubblica, dall'altra ci sono i Comuni soci di Aimag che la svendono a Hera e la Regione che non promuove una legge per la tutela dei beni Comuni. 
Noi dell'Altra Emilia Romagna siamo per l'acqua pubblica e perchè i beni comuni non siano mercificati.


I COMUNI NON CEDANO AIMAG AD HERA E RIPUBBLICIZZINO I SERVIZI, A PARTIRE DALL’ACQUA
Negli ultimi giorni i vertici di Hera hanno confermato l’intenzione di “mangiarsi” Aimag. È un epilogo annunciato sin da quando i Comuni proprietari di Aimag cedettero il 25% del pacchetto azionario ad Hera. Di certo non è un epilogo a favore delle comunità locali di quei Comuni, nonché contrario agli esiti del referendum del 2011.
Hera - nonostante la maggioranza del capitale sociale sia detenuto da enti locali - per dimensione, struttura e gestione, non è un’impresa che i Comuni siano in grado di controllare con efficacia. Inoltre, parallelamente all’ampliamento della holding, le attività finanziarie hanno iniziato ad acquisire maggiore importanza rispetto alle funzioni originarie di erogazione dei servizi, e ciò è andato di pari passo con una perdita di controllo democratico delle attività della società.
Peraltro, prescindendo da posizioni di principio, la storia degli ultimi anni dimostra come Hera non fornisca servizi di qualità migliore né a costo inferiore di quelli forniti da Aimag. Quale futuro dunque, si prospetta per i cittadini dei nostri Comuni della bassa? L’ennesima svendita a privati di un patrimonio collettivo?
Invitiamo i Comuni soci di Aimag a tornare sui propri passi, ripubblicizzando integralmente la proprietà dell’azienda per mantenerne il pieno ed effettivo controllo: a beneficio dei cittadini di oggi e di domani, a garanzia della qualità dei servizi, della protezione efficace e partecipata dell’ambiente, nonché del reale controllo democratico su servizi essenziali, anzi su veri e propri diritti come quello all’acqua potabile e ad un ambiente sano.

Per parte nostra, l’Altra Emilia Romagna assume con i cittadini l’impegno a lavorare per modificare il quadro normativo regionale, oggi insufficiente a garantire un reale controllo democratico sull’operato delle imprese che gestiscono il servizio idrico e quello dei rifiuti, con l’obiettivo di ridare ai Comuni, direttamente ed attraverso l’Agenzia d’ambito (ATERSIR), gli strumenti per la realizzazione di servizi universali e di qualità, con un reale controllo dei costi.

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