La fontana del Graziosi a Modena fu
attivata il 25 luglio 1938
in occasione dell'entrata in funzione del nuovo
acquedotto cittadino. Allora l’acqua era pubblica e il servizio idrico era
gestito nell’interesse dei cittadini e non degli azionisti di Hera, come è
ancora oggi nonostante il referendum del 2011 abbia sancito che l’acqua e i
beni comuni sono pubblici e non possono essere gestiti a scopo di lucro.
Abbiamo un governo che si pone
spudoratamente contro la volontà popolare e gli interessi dei cittadini e a
favore delle grandi multi utility perché il combinato disposto di Sblocca
Italia e Legge di Stabilità apre di fatto la strada alla definitiva
privatizzazione dell’acqua. Con lo Sblocca Italia il Governo impone un unico
gestore in ciascun ambito territoriale
individuando, di fatto, nelle grandi aziende, di cui diverse già quotate in
borsa, l’unico gestore possibile. Con la legge di stabilità dispone che
i proventi che i Comuni incassano dalle vendite delle quote azionarie delle
società potranno essere utilizzati al di fuori dei vincoli del patto di
stabilità.
La conseguenza è che i Comuni
strangolati dai tagli ai servizi da parte dello Stato hanno come unica strada
per fare cassa la vendita ai privati dei propri pacchetti azionari, che a loro
volta scaricano sugli utenti l’aumento delle tariffe.
Noi non ci stiamo a questa truffa
nei confronti dei cittadini e denunciamo questo ennesimo attacco del governo ai
beni comuni che è in linea con i peggiori provvedimenti delle destre
berlusconiane.
L’Altra Emilia Romagna indica
un’altra strada, quella della ripubblicizzare del servizio idrico e del ciclo
dei rifiuti, a partire da Hera e Iren, che devono tornare ad essere al servizio
dei Comuni e dei cittadini e non strumenti per i guadagni degli azionisti.
Per questo il comitato modenese
de L’Altra Emilia Romagna aderisce sabato 15 novembre alla manifestazione
regionale promossa dai Comitati acqua bene comune contro la liquidazione del
patrimonio pubblico e la mercificazione dei beni comuni.
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