Una convenzione fra AUSL Modena e Coop. estense apre una nuova frontiera verso la privatizzazione della sanità illudendo i cittadini con presunti benefici che, dati alla mano, sono inesistenti. L'Altra Emilia Romagna vuole una sanità pubblica al servizio di tutti i cittadini che garantisca il diritto alla salute come sancito dall'Art. 32 della nostra Costituzione.
Nessun vantaggio nè per i soci Coop. nè per i cittadini dalla convenzione stipulata fra Ausl Modena e Coop. Estense
Quella
stipulata fra Ausl di Modena e Coop Estense è una convenzione demagogica che di
fratto privatizza la sanità pubblica e non è di alcun concreto aiuto né ai soci
Coop né ai cittadini.
Nei
giorni scorsi, come è noto, é stata stipulata tra Ausl di Modena e Coop Estense
una convenzione che consente ai soci modenesi di Coop Estense di accedere, a
tariffe cosiddette “calmierate”, a prestazioni mediche specialistiche
ambulatoriali di 315 medici in condizione di libera professione.
Tale
convenzione è stata sbandierata da Coop Estense e dall’AUSL di Modena sui media
cittadini come una conquista che permette di fornire ai pazienti servizi più
celeri e meno cari. In realtà, si tratta di un escamotage dell'Ausl modenese
per liberarsi di prestazioni cui deve provvedere obbligatoriamente, ma che non
riesce a soddisfare a causa della propria endemica inefficienza. Inoltre, le
tariffe "calmierate" per i soci Coop sono in realtà superiori ai
ticket dovuti alla Ausl: tali tariffe raddoppiano per la fascia di reddito fra
i 36.152 ed i 70.000 euro e addirittura costituiscono l’equivalente di un ticket
ex novo per gli esenti, qualora dovessero ricorrervi.
In
definitiva, la convenzione tende a scaricare sui pazienti costi e inefficienze
della struttura pubblica, oltre che a rafforzare la tendenza alla
privatizzazione della sanità. E soprattutto, senza alcun beneficio reale né per
i soci di Coop Estense né per i cittadini.
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