I candidati modenesi della lista L’altra Emilia Romagna
hanno aderito alla petizione lanciata da Nidil Cgil per aggiornare ed estendere
lo Statuto dei lavoratori e l’art. 18
a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori. La
petizione si chiama "LO VOGLIO ANCHE IO!" e si fonda sul concetto che
"I diritti vanno estesi, non eliminati".
Sono 46 le forme di lavoro precario oggi attive in Italia,
e ai milioni di lavoratori, che sottostanno a quelli che più che contratti di
lavoro sono veri e propri ricatti, noi diciamo che i diritti non vanno
eliminati, ma aggiornati ed estesi a coloro che – per colpa delle leggi varate
negli ultimi anni – ne sono esclusi.
Il primo atto del governo Renzi sul lavoro è stato il
decreto Poletti che generalizza la precarietà consentendo l’assunzione a
termine per tre anni, rinnovabile 5 volte, e senza obbligo di giustificare il
motivo dell’assunzione in forma precaria. Ora, con il Jobs Act, vuole rendere
più facili i licenziamenti, cancellare la norma che impedisce il
demansionamento per abbassare i salari, introdurre il controllo a distanza dei
lavoratori e generalizzare l’utilizzo dei “voucher”, la forma massima di lavoro
“usa e getta”.
Le tutele crescenti immaginate dal PD sono una presa in
giro e un volgare tentativo di ridurre i diritti a tutte e tutti, a partire
dall’art. 18. Con il pretesto di eliminare le discriminazioni fra lavoratori di
“serie A” e “serie B”, di fatto il governo vuole rendere tutti i lavoratori di
“serie B”. Renzi persegue la logica dei governi degli ultimi 20 anni che ha
portato precarietà diffusa, disoccupazione ai massimi livelli e una crescente
disuguaglianza.
In Emilia Romagna la disoccupazione in pochi anni è
triplicata raggiungendo il record del 9,3%, e un giovane su due è senza lavoro.
Sono i numeri che ci dimostrano che la strada della riduzione dei diritti è
fallimentare e per questo proponiamo per l’Emilia Romagna un piano
straordinario del lavoro per creare nuova occupazione investendo in un nuovo
modello di sviluppo basato sulla conversione ecologica dell'economia.
È anche per questo che il 23
novembre chiediamo il voto per L’Altra Emilia Romagna alle elezioni regionali.
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